COMUNICATO STAMPA del 10 giugno 2009
DECRETO BRUNETTA E SANZIONI AI MEDICI: LA FNOMCEO ESPRIME LA PROPRIA CONTRARIETÀ
Un Documento condiviso che raccoglie le considerazioni dei medici sulle delicate questioni poste dalle certificazioni degli stati di malattia necessarie per le assenze dal lavoro sarà presto inviato al ministro Brunetta e alle Commissioni Parlamentari competenti a formulare i pareri sullo schema di decreto. Lo dichiara la FNOMCeO, che ha diramato la seguente nota.
"La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (FNOMCeO), nell’ambito delle sue funzioni istituzionali, successivamente ad una valutazione autonoma, e confortata nei suoi indirizzi dai risultati di un’ampia ed articolata consultazione delle rappresentanze professionali mediche del settore, esprime forti perplessità sul metodo e preoccupate contrarietà nel merito delle previsioni contenute nello schema di decreto legislativo – presentato dal ministro Brunetta – di attuazione della legge 4 marzo 2009 n. 15, relativamente al rilievo e alle possibili sanzioni di carattere amministrativo civile e penale per il medico responsabile delle certificazioni di malattia.
Già un anno fa, nella fase di preparazione della Legge 15/2009, avevamo offerto al ministro Brunetta la nostra collaborazione tecnico-professionale, al fine di trovare le soluzioni più appropriate alle delicate questioni poste dalla certificazione degli stati di malattia per le assenze dal lavoro.
L’innovazione non stava – e non sta – nel rimarcare i profili di responsabilità penale (e amministrativa) che derivano da una certificazione che "attesta falsamente uno stato di malattia", da sempre sanzionata come reato di falso ideologico, quanto piuttosto nel trovare soluzioni appropriate ed efficaci in quella rilevante quota di attestazioni di condizioni di malattia poste a giustificazione di assenze dal lavoro, fondate su sintomi riferiti, non altrimenti obiettivabili né documentabili dal medico. Medico che, in queste circostanze, non può non attenersi al principio di precauzione e di garanzia verso il proprio assistito.
Questa carenza di competenza sui fenomeni è ben evidente nelle norme specifiche del dispositivo in questione, e la nostra preoccupazione nasce anche dal fatto che, paradossalmente, tali norme rischiano di produrre effetti opposti, sollecitando il medico a irrobustire (e cautelare!) le sue prognosi – soprattutto quelle fondate su sintomi riferiti – con seconde opinioni di specialisti o con esami strumentali, alimentando così il circuito costoso ed inutile delle pratiche difensive.
Abbiamo condiviso un Documento che raccoglie le nostre considerazioni in materia, lo invieremo al ministro Brunetta e alla Commissioni Parlamentari cui spetta formulare i pareri sullo schema di decreto e alle quali abbiamo sollecitato la nostra Audizione.
In questo contesto così difficile, rinnoviamo la nostra disponibilità ad offrire soluzioni a questioni eluse o mal risolte nel dispositivo, in particolare:
* la ridefinizione delle modalità di attestazione per gli stati di inabilità temporanea al lavoro non direttamente documentabili e obiettivabili,
* le modalità e la modulistica (unica!) per l’invio telematico delle documentazioni,
* le responsabilità delle procedure di controllo e di verifica delle assenze – in particolare quelle brevi – che coinvolgono, con pari dignità e complessità tecnico professionale, l’autonomia e la responsabilità del medico, in questa circostanze avente funzioni fiscali.
Siamo convinti che i processi di innovazione non hanno solo bisogno di grandi motivazioni e forti determinazioni – che non paiono mancare – ma anche di costruzioni dialoganti "sul campo", che coinvolgano le competenze e le responsabilità di tutti gli attori, con quella pazienza che non basta mai".
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Autore: Redazione FNOMCeO