Mentre la macchina della ricostruzione sta provando a partire, tutto il mondo medico dei centri colpiti del sisma si è messo a disposizione dei cittadini. A Ferrara, dove si sono registrate quattro delle vittime del terremoto, e dove è appena stato Mario Monti insieme al presidente dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, per osservare da vicino gli ingenti danni provocati dalle scosse, Bruno Di Lascio, presidente dell’Ordine, sta monitorando le necessità e le emergenze di intervento medico. Ecco il racconto di come l’Ordine sta seguendo queste giornate.
Presidente Di Lascio: come sta vivendo il territorio di Ferrara in questi giorni?
Certamente con molta apprensione e con dolore, ma anche con la certezza che bisogna ripartire subito. La gente di qui sa che non c’è tempo per deprimersi…
I medici della provincia come hanno risposto alle emergenze?
Come sempre facciamo noi medici: rendendosi disponibili, rispondendo alle urgenze e chiamate di ogni tipo, di feriti, di anziani, delle istituzioni, dei servizi di assistenza. Entro ciò che ci è possibile non ci siamo tirati indietro su nulla. D’altra parte potremmo dire che abbiamo fatto solo ciò per cui vestiamo il camice bianco.
L’Ordine dei medici si è attivato in modo particolare?
Si: dalle prime ore del sisma ci siamo messi a disposizione delle autorità e delle istituzioni. Abbiamo detto a tutti “noi ci siamo! Con tutta l’attenzione che la nostra deontologia e la nostra umanità ce lo permette”. Non ci sono state chieste comunque cose particolari se non la massima copertura possibile e la presenza costante in ambulatori, ospedali e centro di primo soccorso.
Da ultimo: c’è qualcosa che chiedete ai colleghi degli altri Ordini provinciali? Avete bisogno di aiuto o supporto nelle vostre attività?
In questo momento direi di no. Per fortuna ad oggi la situazione è abbastanza sotto controllo. Abbiamo comunque ricevuto – noi come gli altri colleghi dell’Emilia Romagna – molte attestazioni di solidarietà e sappiamo che possiamo contare sul supporto di tanti, se ce ne fosse bisogno.
Autore: Redazione FNOMCeO