Il Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini, FNOMCeO, ha nei giorni scorsi evidenziato alcuni temi di dibattito, seguendo la traccia della relazione-Bianco (Conto consuntivo 2012 e l’assestamento di bilancio 2013, il percorso che sta seguendo il Codice di deontologia, il tema delle visite dei medici fiscali INPS, i processi di informatizzazione in sanità, il sistema Ecm, la riforma degli Ordini professionali, la responsabilità penale e civile dei medici e il caso Stamina).
Sul caso Stamina, in particolare, si è registrato l’importante intervento del presidente dell’Ordine di Brescia, Di Stefano, che ha presentato il documento redatto dal Consiglio dell’Ordine, nel quale – senza entrare nel merito della sperimentazione – si fa la storia del caso e si pongono domande che riguardano da vicino il coinvolgimento dei medici, domandando “se il dirigente medico dipendente abbia come unica possibilità di resistere a un’imposizione di condotta, la scelta estrema delle dimissioni dall’incarico”. Viene infatti ricordato nel documento ordinistico che per legge sono previste “solo specifiche condizioni di obiezione, peraltro di natura etica e non clinica. E attualmente non vi è chiarezza né normativa né di giurisprudenza” su questo tema: “Riteniamo che il Sistema sanitario nazionale, in assenza di definizioni giuridico-normative, si dovrà assumere la responsabilità di provvedimenti che non potranno che acquisire connotazione da un lato coercitiva o dall’altro punitiva”.
Di Stefano ha sottolineato che il documento “non ha l’obiettivo di entrare nel merito scientifico ed etico della cura con cellule staminali mesenchimali secondo una specifica metodica. Intende, piuttosto, stimolare la riflessione su un profilo di legittimità che si riverbera sul ruolo riconosciuto al professionista medico: questione resa estremamente attuale alla luce delle nuove frontiere terapeutiche aperte dalla ricerca scientifica, che se non risolta rischia di ingenerare in futuro altre situazioni di grave conflittualità”.
Grande attenzione tra i presidenti degli Ordini nei confronti di questa presa di posizione, mentre il dibattito in Consiglio si è incentrato soprattutto sui temi della formazione ECM (Pizza, Bologna: “Questo è un sistema che fino in fondo non ci è mai piaciuto, ma ci siamo dentro, abbiamo contribuito a governarlo e quindi essenziale che diamo il nostro miglior contributo”; Conte, segretario nazionale: “Abbiamo fatto un grande sforzo di qualità e di coinvolgimento ed oggi ci è riconosciuto un ruolo centrale in tutto il sistema”), sulle difficoltà di una politica che sappia equilibrare sostenibilità e qualità delle cure (Pagni, Firenze: “Non possiamo non registrare che siamo ad uno snodo politico del futuro del nostro Servizio Sanitario: cerchiamo di evitare che qeusto futuro sia costruito senza di noi”) e sulla Riforma degli Ordini (Paci, Terni: “È il caso di puntare ad una unità di intenti, vedendo come incrociare al meglio la proposta-Bianco con la proposta D’Ambrosio-Lettieri”).
La responsabilità penale e civile del medico è stata un punto fortemente dibattuto, visti i riflessi che ha sulla professione e sul tema doloroso della medicina difensiva e dei costi delle assicurazioni (Pagni, Quiriconi, Corcioni); alcuni degli interventi hanno inoltre ipotizzato l’utilità di un’azione FNOM di calmieramento dei premi assicurativi.
Nella giornata si sono registrati anche interventi che hanno toccato le attività Onaosi (Rossa, Belluno, ha informato sull’apertura della nuova Casa di Napoli e sulle attività previste per il prossimo anno sociale) ed è stato anticipato che nella seconda metà di novembre si terrà a Napoli una prima presentazione del nuovo codice di Deontologia.
Importante, per finire, sottolineare l’unanimitàc on cui sono stati votati i due punti della relazione del tesoriere, Raffaele Iandolo: sia sul bilancio consuntivo 2012 che sull’assestamento del bilancio di previsione 2013 non si sono registrate voci contrarie. Nell’insieme la riflessione sulla nuova sede prosegue, visto che sembra ormai tramontata l’ipotesi di un trasferimento verso la sede dell’Enpam, che era possibile solo se anche Agenas, l’agenzia presieduta da Giovanni Bissoni, avesse preso la stessa decisione. Una nota positiva: la percentuale di riscossione delle quote ha ormai raggiunto livelli importanti e senza precedenti. Questo permette e permetterà alla Federazione di progettare nuove forme di sostegno ai piccoli Ordini attraverso l’erogazione di servizi.
Autore: Redazione FNOMCeO