I Ministri della Sanità dell’Unione Europea hanno sostenuto la proposta spagnola sulla mobilità dei pazienti all’interno dell’Unione, durante la seduta del Consiglio dell’Occupazione, politica sociale, salute e consumatori (EPSCO) che si è tenuta martedì scorso in Lussemburgo.
Nel dibattito pubblico, la maggior parte degli Stati membri ha approvato la proposta di direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera redatto dalla Presidenza spagnola, che trova un compromesso tra gli interessi dei diversi Paesi e la proposta iniziale della Commissione europea.
L’impegno di oggi rappresenta un passo importante verso l’istituzione di un quadro comunitario per i diritti dei pazienti, dopo che la prima proposta legislativa era stata bloccata alla fine del 2009 da un gruppo di Paesi guidati proprio dalla Spagna.
Un “grande accordo politico”: è così che il ministro della Salute spagnolo Trinidad Jiménez ha definito l’approvazione della proposta di direttiva UE sulla assistenza medica transfrontaliera. La nuova proposta, elaborata nel corso degli ultimi quattro anni, apporta alcune modifiche che avevano causato il disaccordo tra i 27 Stati membri. In particolare, la definizione di quale Paese dovrebbe finanziare le cure mediche ricevute dai propri cittadini in altri Stati membri, le condizioni di accesso al servizio, e i requisiti per la qualità e per la sicurezza dei pazienti.
Il progetto stabilisce che, in linea generale, il Paese di residenza del paziente deve pagare il costo del suo trattamento. Tuttavia se il paziente decide di tornare al suo Paese di origine o nel Paese dove è registrato con il sistema di sicurezza sociale, per il trattamento, è quest’ultimo che paga per i costi di trattamento, anche se il cittadino è residente in un altro Stato membro.
Il testo approvato prevede la necessità di avere l’autorizzazione preventiva del sistema sanitario del Paese di residenza per i pazienti in cerca di alcuni tipi di assistenza medica in un Paese terzo. Tali requisiti, ha detto il ministro, sono già nel regolamento 883, in vigore da maggio. John Dalli, Commissario UE per la Salute e la politica dei consumatori, ha dichiarato che il testo “garantirà ai pazienti europei i diritti di ricevere l’assistenza sanitaria transfrontaliera”.
Anche se, la Commissione Europea “avrebbe preferito un testo più innovativo”, ha detto, l’esecutivo comunitario ha accettato ” che il processo legislativo continuasse”. Un altro argomento discusso in Consiglio è stata la proposta di regolamento per garantire la leggibilità delle etichette sui prodotti alimentari. Si è convenuto che la misura delle lettere non deve essere inferiore a 1,2 millimetri.
I ministri hanno inoltre convenuto di ridurre l’assunzione di sale del 16% nei prossimi quattro anni, con l’obiettivo di ridurre il suo impatto sulle malattie cardiovascolari.