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Diritto al lavoro e diritto alla salute: al centro dell’ultimo Consiglio nazionale FNOMCeO

Il Consiglio Nazionale riunito a Bari ha approvato all’unanimità un Odg a sostegno della posizione assunta da lPresidente della Regione Puglia Michele Emiliano sulla vicenda dell’inquinamento nell’area di Taranto. E di queste ore sono le sue dichiarazioni sui tragici fatti di cronaca che richiamano l’urgenza del legame profondo tradiritto al lavoro e diritto alla salute. Già in Consiglio FNOMCeO Emiliano ha ribadito – nel suo intervento- l’impegno della Regione per risolvere definitivamente la questione, attraverso la riconversione dell’ILVA dall’utilizzo del carbone al gas, che è in abbondanza. Toni i suoi ,poco equivocabili, come quelli usati in questi giorni: “Taranto subisce un inquinamento intollerabile e omicida.Ma, a differenza della “terra dei fuochi” dove a combinare disastri è la camorra, a Taranto è lo Stato il principale responsabile. Queste cose le ho dette anche al Presidente del Consiglio alla Fiera del Levante.  La proposta di legge sulla decarbonizzazione –presentata al Governo- non ha nessuna evidenza scientifica contraria e tiene conto del fatto che ogni luogo ha i suoi bisogni precipui a cui lo Stato deve far fronte. Curare a Taranto è una impresa quasi impossibile. Il Giuramento di Ippocrate è precursore della nostra Costituzione. La Sanità è un sistema complesso e sappiamo che non c’è eguaglianza sostanziale tra il Centro Nord e il Sud del Paese, dove si vive una sorta di diritto ‘relativo’ alla salute. A fronte di tutto ciò, io mi sento di aver fatto lo stesso vostro giuramento” –ha concluso Emiliano.
Della vicenda ILVA di Taranto – che sta interessando i media locali e nazionali- la Fnomceo se ne è occupata a lungo, con un impegno costante del Gruppo di lavoro nazionale e degli ordini provinciali, in particolare di Taranto e di Brindisi. In molte occasioni è stato ribadito che l’OMS in duemeta-analisi pubblicate nel 2006 e nel 2016 stima, per altro in modoprecauzionale, che il 24% della malattie e il 23% delle morti possa essere attribuito ai fattori ambientali e che più di un terzo delle patologie nei bambini è dovuto a fattori ambientali modificabili. Il Piano Nazionale di Prevenzione (PNP 2014-2018 approvato dal Ministero della Salute in sede di Conferenza Stato-Regioni il 13 dicembre 2014), punto 2.8 "Ridurre le esposizioniambientali potenzialmente dannose per la salute" indica la VIS -Valutazione Impatto sulla Salute- come "strumento di elezione per la valutazione preventiva partecipata degli effetti sulla salute di progetti,piani, programmi e politiche". In assenza di tale procedura di VIS che valuti in maniera preventiva i rischi per la salute e che venga resa pubblica alle popolazioni interessate, i medici dovrebbero attenersi al "Principiodi precauzione", come definito dall’OMS, ovvero come un approccio alla gestione dei rischi che si esercita in una situazione d’incertezza scientifica, che reclama un’esigenza d’intervento di fronte ad un rischio potenzialmente grave, senza attendere i risultati della ricerca scientifica. 

Autore: Redazione FNOMCeO

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