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Disabilità e inclusione lavorativa, il progetto dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare vince il bando nazionale del Terzo settore

Promuovere l’inclusione lavorativa dei disabili e ridurre le disuguaglianze fra persone con disabilità e il resto della popolazione. È questo l’obiettivo del progetto Plus, che si è aggiudicato il primo posto al concorso nazionale del Terzo settore, selezionato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali tra i 78 progetti presentati. A promuoverlo è l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), che per la sua iniziativa riceverà dal Ministero del lavoro un finanziamento di 579.600 euro per attivare borse di formazione lavoro, con una durata di 18 mesi, in 16 regioni rivolgendosi a cinque persone con disabilità in età lavorativa per ciascuna regione.

Nello specifico, nella prima fase, i partecipanti seguiranno un corso di formazione professionale di 40 ore attraverso cui verranno loro offerti gli strumenti necessari per promuovere l’autonomia personale e sociale e acquisire una modalità lavorativa e relazionale adeguata; seguirà un’attività di tirocinio della durata di 30 ore seguito dall’inserimento lavorativo della durata di almeno sei mesi presso un’impresa, una cooperativa, un’organizzazione o un ente pubblico che avrà dato adesione. Per ciascun beneficiario sarà rilevato il grado di capacità, autonomia e attitudine personale al fine di creare un curriculum vitae e individuare la sede e il tipo di tirocinio più opportuni. Nella seconda fase, verrà creato uno sportello di accoglienza e ascolto gestito autonomamente dai disabili con l’obiettivo di fornire assistenza all’inserimento nel mondo del lavoro. Lo sportello offrirà anche consulenza in ambito lavorativo.

“Il fatto che la nostra associazione si occupi di lavoro è un ulteriore impegno rispetto al concetto della valorizzazione delle persone con disabilità, da considerare risorse e non un peso per la società. Il lavoro rappresenta un pezzo importante della nostra vita e lo consideriamo, oltre ad un diritto come dice la nostra Costituzione, anche un dovere civico per contribuire al benessere della collettività”, spiega il presidente della Uildm Marco Rasconi. “Con questo progetto si vuole promuovere le pari opportunità e contribuire alla riduzione delle disuguaglianze affinché assumere una persona con disabilità non rappresenti solo un obbligo di legge, troppo spesso neanche rispettato”.

In Italia si stima che siano circa 4 milioni e 360 mila le persone con una disabilità, poco più del 7% della popolazione. Per l’Osservatorio nazionale della salute risulta occupato il 23% degli uomini con disabilità (contro il 71,2% degli uomini senza una disabilità) e solo il 14% delle donne (rispetto al 46,7% delle donne senza una disabilità). Solo il 18% delle persone con disabilità fra i 45 e i 64 anni è occupata, contro il 58,7% della popolazione nella stessa fascia di età. I laureati vanno incontro a maggiori ostacoli nella ricerca di un lavoro rispetto a un coetaneo senza disabilità con il medesimo titolo di studio.

Fonte:

Il Fatto Quotidiano.it

Autore: Redazione

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