Incontro tra il presidente Bianco e i sindacati medici ieri nella sede FNOMCeO di Piazza Cola di Rienzo a Roma. Come riportato da Doctornews, dal tavolo di confronto è a un arrivato un altro invito – dopo quello della settimana scorsa, lanciato dall’Intersindacale – al ministro Balduzzi perché sulla bozza che rivede i compiti della professione infermieristica si apra un tavolo di discussione.
Riportiamo qui sotto l’articolo completo pubblicato da Doctornews:
Nessuna rivisitazione del ruolo professionale dell’infermiere senza l’assenso dei medici. Dai sindacati di dirigenza e area convenzionata, riuniti ieri in casa Fnomceo per un confronto sul tema, parte un altro pressante invito al ministro Balduzzi perché sulla bozza che rivede i compiti della professione infermieristica si apra un tavolo di discussione. Una prima richiesta era stata lanciata la settimana scorsa dall’Intersindacale (vedi Doctornews di venerdì), ora la replica con il "patrocinio" della Fnomceo. Che ieri avrebbe dovuto invece partecipare con il suo presidente a un altro incontro, convocato dal Ministro per raccogliere sullo stesso documento il parere della Federazione e degli infermieri (Ipasvi). Bianco ha invece preferito sedersi con i sindacati e rimandare l’appuntamento con Balduzzi, una scelta che per alcuni osservatori vuole rappresentare il disappunto della Fnomceo per il percorso seguito dal dicastero.
Intanto i sindacati hanno riconfermato tutte le loro perplessità, di cui l’Ordine terrà conto in un memorandum da compilare entro metà maggio per essere consegnato al Ministro: «Non vogliamo sollevare barriere alla crescita professionale degli infermieri» ricorda Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, «ma pretendiamo che venga comunque garantita la certezza dei ruoli. Tra i medici serpeggiano diverse paure, anche perché la bozza è così vaga da sembrare un mansionario e il percorso scelto per vararla (un accordo stato-regioni, ndr) è destabilizzante». «Vogliamo essere coinvolti» rincara Riccardo Cassi, presidente nazionale di Cimo-Asmd «perché va garantito che diagnosi e cura rimangano confinati nella sfera dell’atto medico». «Si vogliono sovrapporre i ruoli senza chiarire le responsabilità» aggiunge Pasquale Orlando, vicepresidente dello Snami «il metodo non può essere condiviso».
Doctornews – 27 aprile 2012
Autore: Redazione FNOMCeO