Donne e salute: la depressione più temuta del tumore al seno

Report n. 19/2010    

DONNE E SALUTE: LA DEPRESSIONE PIU’ TEMUTA DEL TUMORE AL SENO

Da un’indagine presentata recentemente a Milano dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) sorprendentemente emergono questi dati sulle due malattie tra le più sensibili “all’altra metà del cielo”. La depressione colpisce sei donne su dieci, tra queste, cinque temono che il “male oscuro” sia incurabile, anche più del tumore al seno. Chi ne soffre è consapevole e informato su manifestazioni e campanelli di allarme. Ma non crede nelle terapie farmacologiche.

Pensano che i farmaci non siano abbastanza efficaci e che le cure non siano all’altezza della propria malattia. Ma se si va nello specifico delle terapie, la quota di “sfiduciate” sale al 78% tra le giovani dai 30 ai 39 anni fino all’80,1% delle donne tra i 40 e 49 anni. Dopo questa età la percentuale si abbassa restando pur sempre alta: circa 70%.

“La depressione è una malattia subdola – spiega Francesca Merzagora, Presidente di O.N.Da – che si insinua nella vita delle donne alienandola. Le donne ne sono consapevoli e sono abbastanza informate su manifestazioni e campanelli di allarme. Ma la temono, più del tumore al seno, come emerge dai dati raccolti dall’indagine perché non hanno fiducia nelle cure attuali. È in questo ambito che si deve lavorare migliorando l’efficacia delle terapie e riducendo gli effetti collaterali dei farmaci. Soprattutto spiegando che le cure farmacologiche sono utili se affiancate al medico di medicina generale e al sostegno della famiglia”.

La ricerca è stata eseguita con interviste telefoniche a 1.016 donne nel territorio nazionale tra i 30 e i 70 anni di età. Si evidenzia subito un problema proprio nella gestione della malattia. Le donne prediligono il contatto umano e la cura psicologica dimostrando maggiore sfiducia nei confronti dei farmaci attuali. È evidente un gap tra il livello di aspettative e le cure reali, soprattutto tra le donne che soffrono o hanno sofferto di depressione.Le donne non hanno fiducia nei farmaci e ritengono che quelli che ci sono in commercio abbiano solo effetti limitati nel tempo senza risolvere le cause principali della depressione. L’uso di farmaci convenzionali (complessivamente efficaci per il 60%, ma molto efficaci solo per il 15,9%) viene considerato come una soluzione soltanto dopo aver affrontato una terapia psicologica e gruppi di mutuo-aiuto, considerate le pratiche più efficaci rispettivamente nell’83,1% (nel 36% molto efficaci) e 75,2% (nel 27% circa molto efficaci) dei casi. Questi numeri denunciano un gap tra il livello di aspettativa delle donne e le cure farmacologiche oggi disponibili. Ed è anche per questo che temono il male oscuro. La conoscenza dei sintomi, invece, è buona, ma può ancora essere migliorata: il 40,3% li sa riconoscere e sa quant’è importante agire tempestivamente. Il punto di riferimento rimane il medico di famiglia (29% delle donne) seguito dai famigliari (23%), psicologo (15%) e psichiatra (13%).

P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO

Roma 19/02/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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