Donne in Medicina/7: Anna Kuliscioff, antesignana delle pari opportunità

Portare la donna alla conquista della libertà, della dignità e del rispetto. Questa è la mission che si è data Anna Kuliscioff, dedicando poi la propria vita al raggiungimento di obiettivi sempre più avanzati per l’affermazione del ruolo della donna nella società. Nata in Crimea nel 1853, considerata l’epoca e riflettendo su quel che dice Mara Carfagna nell’intervista pubblicata sul portale FNOMCeO (leggi l’intervista qui), si può affermare che Anna Kuliscioff è stata la prima esponente di rilievo del mondo femminile ad avere avuto l’intuizione delle pari opportunità.

Tempi duri, quelli, per sostenere le posizioni di Anna Kuliscioff: nella vita professionale, sociale e politica, ha mostrato grande coerenza, dando così un grande contributo all’emancipazione della donna dalla condizione di subalternità allo strapotere maschile. Prima studiosa di Filosofia a Zurigo, poi Laurea in Medicina, con specializzazioni in Ginecologia a Torino e a Padova. Scopre l’origine batterica delle febbri puerperali aprendo la strada alla scoperta scientifica delle cause delle morti post partum. A Milano comincia la sua attività di medico, di “dottora dei poveri” come la chiamano i milanesi, trovando così, non senza difficoltà, un collegamento tra attività professionale e fede politica socialista. Tutto ciò in un periodo ingarbugliato della sua vita, specialmente dal punto di vista sentimentale: si rompe il rapporto con Andrea Costa, dal quale aveva avuto una figlia e successivamente si lega a Filippo Turati, leader dei socialisti riformisti nella Milano di allora.

Proprio con Turati, nel 1890 fonda la Lega socialista milanese. Nulla di pacifico nella vita di Anna Kuliscioff: più volte arrestata in diversi Paesi europei, non è stato tranquillo nemmeno il suo funerale il 29 dicembre 1925: accade una cosa spaventosa per le strade di Milano con la violenza scatenata da alcuni fascisti che si scagliano contro le carrozze, strappando drappi, bandiere e corone. Se n’è andata via così Anna Kuliscioff, in maniera turbolenta come aveva vissuto. Lascia in eredità opere ed esempi per la tutela del lavoro minorile e femminile, per la conquista del diritto di voto per le donne, ma soprattutto la testimonianza del suo impegno di donna dalla schiena dritta, finalizzata nella grande battaglia per la libertà e per la conquista dei diritti delle donne. Fosse viva oggi, avrebbe costatato che di strada ancora se ne deve fare.

Autore: Redazione FNOMCeO

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