Questa funzione non deve essere meccaniscistica, cioè solo un atto esecutivo, ma una forma di collaborazione con il personale medico in
senso critico: non per sindacare l’operato del medico (sotto il profilo
dell’efficacia terapeutica dei farmaci prescritti), ma per richiamare
l’attenzione sugli errori percepiti (o comunque percepibili), e
condividere gli eventuali dubbi sulla congruità o la pertinenza della
terapia stabilita.
Leggi la sentenza a cura di Marcello Fontana-Ufficio
Legislativo FNOMCeO.
Autore: Redazione FNOMCeO