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È la vaccinazione il limite netto tra prevenzione e medicina potenziativa

Filippo Anelli, Presidente dell’OMCeO di Bari ed esponente della Consulta Deontologica Nazionale individua nella vaccinazione il limite netto tra Prevenzione e Medicina Potenziativa, argomento al quale l’OMCeO di Piacenza ha dedicato un convegno nazionale.

“I vaccini in apparenza potrebbero anche sembrare un “potenziamento” del sistema immunitario ma in realtà rappresentano un mezzo farmacologico per la prevenzione di una malattia. Il vero potenziamento in campo medico mira invece a spostare in avanti le condizioni biologiche di normalità in ambito psico-fisico. Questa possibilità potrebbe modificare tuttavia il concetto di salute adottato dall’OMS sin dal1946 (intorno al quale ruotano la Medicina e la Sanità, ndr) ma non si configura certamente come cura (in senso medico) dell’individuo”.

Modificare secondo i principi della Medicina Potenziativa la definizione di salute (un completo stato di benessere fisico, psichico e sociale ndr) rappresenta quindi un’opportunità nuova per il medico o un ambito dal quale deve tendenzialmente difendersi?

“No. Non è assolutamente necessario che il medico si difenda. I medici si sono sempre mossi all’interno della cultura del tempo in cui hanno vissuto ed oggi è possibile continuare a ridurre la mortalità e allungare il limite di sopravvivenza. Se questi risultati diventano possibili anche attraverso pratiche potenziative svolte dai medici, e questa possibilità è accettata e condivisa a livello sociale, i medici sono necessariamente chiamati a dare delle risposte.

Devono farlo, ovviamente individuando quei valori e quelle regole che, in ambito deontologico, debbono sempre orientare l’attività professionale del medico”.

A cura di Nicola Ferraro 

Autore: Redazione FNOMCeO

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