Era atteso per maggio ma lo conosceremo solo nei prossimi giorni il nuovo programma di educazione medica continua ECM, che vede la luce dopo il lungo ed accurato restyling a cura della Commissione Nazionale per la Formazione Continua.
Un programma alla cui ridefinizione hanno contribuito i professionisti della salute, primi fra tutti i medici, i quali attraverso i propri rappresentanti all’interno della stessa Commissione hanno portato le loro esperienze maturate nei due precedenti trienni di sperimentazione.
Appuntamento quindi il 14 e 15 settembre a Cernobbio sul Lago di Como, nella suggestiva cornice di Villa Erba, dove avrà luogo la Prima Conferenza Nazionale sulla Formazione Continua in Medicina. Nuove regole, quindi, per rilanciare una ECM più efficace in termini di miglioramento della qualità prestazioni professionali. Regole che dovranno stabilire nuove modalità di formazione e nuovi percorsi di valutazione dell’attività formariva.
In attesa della kermesse di Cernobbio abbiamo rivolto alcune domande ad Amedeo Bianco, nella sua duplice veste di Presidente della FNOMCeO e di Vicepresidente della Commissione Nazionale ECM, per avere un’anticipazione sul significato che assume questa iniziativa per i medici italiani e, di riflesso, per il nostro sistema sanitario.
Presidente Bianco, tra pochi giorni si apre il Forum ECM: tutti si attendono una stabilizzazione del sistema, finalmente ci siamo? E’ finita la fase di transizione?
«La fase sperimentale a questo punto può considerarsi conclusa, anche se tutto può essere oggetto di miglioramenti.
La manifestazione di Cernobbio avrà prevalentemente un format tecnico e sarà l’occasione per illustrare le nuove regole del sistema ECM.
Queste nuove regole chiudono, di fatto, una fase di transizione perché si passerà dall’accreditamento degli eventi a quello dei provider e perché sono state definite nuove norme per la suddivisione dei compiti e delle funzioni tra la Commissione Nazionale e le Commissioni ECM Regionali. Quest’ultimo passo, mi preme sottolinearlo, è stato fatto in un clima di assoluta condivisione e concordia tra queste due diverse entità, quella nazionale e quella regionale, e questo aspetto costituisce sicuramente un viatico per offrire a tutti i professionisti italiani, alle aziende e ai cittadini, un sistema di formazione continua all’altezza dei compiti che gli sono stati assegnati».
Quali sono, a suo avviso, gli aspetti qualificanti del nuovo sistema?
«Sono diversi gli aspetti qualificanti che caratterizzano il nuovo programma. Primo fra tutti la sistematizzazione compiuta delle responsabilità regionali e nazionali, poi il doppio sistema di accreditamento costruito in modo che non risulti né competitivo né conflittuale ma cooperativo. Senza dimenticare, ovviamente, il già accennato accreditamento diretto dei provider di formazione attraverso la definizione di appositi requisiti che, verificati nel tempo, potranno garantire la qualità dell’offerta formativa e quindi degli eventi, superando in tal modo la logica farraginosa e disomogenea della valutazione da parte dei referee.
Altro aspetto che mi sento di sottolineare è la promozione di attività di ricerca nel campo della formazione . A Cernobbio verranno presentati i bandi di concorso per progetti e sperimentazioni su nuove metodologie formative.
Ma direi che aspetto innovativo del nuovo sistema ECM sarà tutto il sistema della valutazione nel suo insieme. Si è ritenuto infatti che esso debba diventare un momento fondante del programma, perché chiude l’ansa virtuosa tra l’accreditamento, l’affidamento delle responsabilità, ma anche il controllo affinché i criteri di accreditamento e di affidamento delle responsabilità siano rispettati e mantenuti nel tempo .
Questo, come sempre succede, costituisce anche un occasione per valutare gli esiti e gli impatti dei processi formativi, così da perfezionarli e migliorarli in modo continuo».
E quale sarà il ruolo della Fad?
«Per quanto riguarda la formazione a distanza essa rappresenta uno dei pilastri su cui si baserà la formazione continua. Non sfuggono infatti gli aspetti positivi di questa modalità di aggiornamento professionale che riesce a “democratizzare“ il processo culturale e nel contempo a realizzare significativi risparmi, non solo economici ed organizzativi , ma anche in termini logistici e di tempo dedicato.
Verrà implementata anche la cosiddetta formazione sul campo che, a mio avviso, rappresenterà sempre più quello strumento in grado di garantire un salto di qualità sul piano culturale che partendo dal “sapere” porrà il professionista nella posizione di “saper fare” e “saper essere”».
FNOMCeO sarà presente in modo autorevole, con interventi e relazioni. La Federazione sottolinea la sua riacquisita centralità nella formazione continua …
«La FNOMCeO sarà presente con un’ampia e qualificata delegazione a conferma del ruolo che la professione rivendica nella formazione professionale dei medici italiani. Saremo presenti anche come Commissione Nazionale ECM nella quale il presidente della FNOMCeO ricopre la carica di Vicepresidente.
Terremo una serie di interventi e relazioni, comprese quelle che attengono a esperienze in rete fate sulla formazione a distanza , vedi il Corso Sicure su “Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico” che tanto successo ha riscosso tra i colleghi. E’ prevista inoltre una sessione interamente dedicata al ruolo degli Ordini e dei Collegi nella governance del processo formativo .
Naturalmente la centralità non si acquisisce una volta per sempre definendola nella norma, ma si conquista tutti i giorni stando nel sistema, esserne protagonisti, impegnandosi ed avocando le relative responsabilità».
Autore: Redazione FNOMCeO