ECM verso il passaggio dalla quantità alla qualità

Due intensi giorni di lavoro a Roma, alla quinta Conferenza nazionale sulla Formazione continua in Medicina, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati.

Più di 30 eventi concentrati nella due giorni romana per tracciare un bilancio sui traguardi e le prospettive, com’è emerso nella prima sessione e in quelle successive. Dopo i saluti del Ministro Beatrice Lorenzin e di Amedeo Bianco, Presidente FNOMCeO, gli interventi di Giovanni Leonardi, direttore generale Ministero della Salute; Achille Iachino (Agenas); Luigi Conte della Commissione nazionale ECM; Sergio Bovenga, presidente del Consorzio per la gestione dell’anagrafe delle professioni sanitarie; Andrea Lenzi della Commissione nazionale ECM.

Questa l’impostazione complessiva della quinta conferenza, quindi, a seguire i singoli temi e i singoli approfondimenti per arrivare, al termine della seconda giornata, alle conclusioni di Amedeo Bianco, che ha parlato di svolta e della necessità di andare avanti.

Nel corso dei lavori si è confermata la centralità della FNOMCeO e il suo primato nella formazione continua, come dimostra l’intensa attività negli anni passati: 7 corsi Fad blended sui temi della sicurezza e del governo clinico; 500 eventi residenziali realizzati presso gli Ordini provinciali; 5 milioni e 700 mila crediti ECM; 400 mila adesioni di medici e odontoiatri.

Da ricordare che la Federazione ha anche costituito l’associazione “FNOMCeO/OMCeO in rete” con lo scopo di venire incontro alle esigenze formative di quegli Ordini, soprattutto i piccoli, che hanno difficoltà finanziarie e organizzative. Di cammino ne è stato compiuto e questo è apparso evidente in questa quinta conferenza che, per dirla con Luigi Conte (che ha concluso i lavori), segna una svolta così spiegata: “Con questa Conferenza abbiamo voluto mettere un punto e andare a capo. Negli anni abbiamo compiuto una valutazione esclusivamente quantitativa dell’esperienza fatta. Nel prossimo triennio passeremo alla valtazione qualitativa, attraverso lo strumento del dossier formativo che ci deve aiutare a programmare la formazione nel tempo e indirizzarla sulla base dei bisogni formativi dei professionisti”

Autore: Redazione FNOMCeO

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