James Barret Reston, celebre giornalista americano dalla penna caustica, autore di un libro tostissimo sull’incidenza dell’informazione sul dibattito politico ("The artillery of press") scrisse: “Come il medico, il giornalista ha la possibilità di avvelenare i suoi lettori, e la differenza principale è solo che un giornalista può avvelenare un maggior numero di lettori di quanti pazienti possa avvelenare un medico”. Questa frase compare nella quarta di copertina del libro “Etica e sanità. Linee guida per Medici e Giornalisti” (DEd’A), un volume nel quale i due autori, i giornalisti Orfeo Notaristefano e Giampiero Valenza affrontano il rapporto tra giornalismo e mondo della medicina e della salute, ponendo in evidenza gli aspetti etici, sia a livello operativo che storico, con occhio attento ai problemi della tutela della riservatezza.
"L’obiettivo del testo", sottolineano gli autori, "è dimostrare come sia necessario un impegno dei due Ordini professionali, FNOMCeO e Ordine Nazionale dei Giornalisti, per la creazione di linee guida che possano essere un utile manuale nella trattazione della comunicazione legata al mondo della salute".
Il volume – che gode di due prefazioni di prestigio a firma di Amedeo Bianco, Presidente della Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi Odonoiatri e senatore, e Ignazio Marino, chirurgo dei trapianti e sindaco di Roma, nonché della postfazione di Mario Bernardini, Presidente dell’Associazione Stampa Medica Italiana – è un prodotto editoriale di quasi 200 pagine che in 6 capitoli densi e documentati, sviluppa tra storia e riflessione il percorso del rapporto tra medicina, etica e informazione.
Dai tempi di Ippocrate ai tempi di Google tante cose sono mutate, ma – ricordano gli autori – guai a dimenticare che "il futuro è fatto di una rete composta prima che da mouse e tastiere, da cervelli e idee". Per questo il messaggio finale di Notaristefano e Valenza è l’adozione di un Codice etico unico, o comunque di Linee guida unificate ed unificanti tra mond medico e mondo giornalistico, affinché esista una piattaforma comune che permetta ai due mondi di parlarsi, di capirsi, di procedere senza acredine o sospetto.
In fin dei conti, aggiungiamo, è qualcosa di possibile, di non nuovo, di già accaduto con successo: ai tempi del Caso di Bella personaggi autorevoli provenienti dai due mondi avevano realizzato e firmato il Manifesto per la corretta informazione scientifica (11 febbraio 1998), una sorta di decalogo che puntualizzava gli elementi irrinunciabili e condivisi per il giornalismo medico-scientifico.
Il volume "Etica e sanità", appena uscito nelle librerie, sarà presentato in un dibattito che si terrà a Roma, all’interno del Roma Art Meeting (giovedì 23, ore 17:00, aula magna Ospedale Forlanini). Un Incontro che – prendendo spunto dalla presentazione dei libri “Codice Rosso” di Arcangelo Badolati e Attilio Sabato e dal volume già citato di Orfeo Notaristefano e Giampiero Valenza – sarà intessuto sul delicato tema della sanità e dell’attuale situazione che essa sta attraversando. Oltre agli autori, interverranno Roberto Lala (Presidente OMCeO Roma), Mario Bernardini (Presidente ASMI), Piero Petrini (Responsabile CDP San Camillo); la moderazione è affidata ad Angela Corica.
Autore: Redazione FNOMCeO