Eurispes: gli italiani e la cultura della salute

Report n. 14/2010    

EURISPES: GLI ITALIANI E LA CULTURA DELLA SALUTE

L’Eurispes ha recentemente presentato il 22° Rapporto Italia (percorsi di ricerca nella società italiana). Un capitolo specifico è dedicato all’argomento salute ed in particolare il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del SSN.
Dall’analisi dei dati, emerge che la maggior parte dei cittadini, complessivamente il 56,3%, è poco (43,5%) e per niente (12,8%) soddisfatto dei servizi offerti, mentre il 41,7% apprezza i servizi offerti dalla sanità italiana abbastanza (37,2%) e molto (4,5%).

  • L’assistenza ospedaliera

Più in particolare, il grado di soddisfazione espressa nei confronti dell’assistenza ospedaliera trova un numero sostanzialmente pari di persone che si ritengono soddisfatte (48,6%) e di quanti invece non lo sono (47,9%). A dirsi abbastanza soddisfatto è il 43% degli intervistati, cui fa seguito il 37,6% di quanti gradiscono poco i servizi di assistenza reperibili all’interno delle strutture ospedaliere. Infine, il 10,3% è del tutto insoddisfatto dell’assistenza ospedaliera, contro il 5,6% che fa registrare un alto livello di apprezzamento.

  • Gli interminabili tempi di attesa

 L’indice di gradimento nei confronti dei servizi offerti dal Ssn precipita se ad essere presi in esame sono i tempi di attesa all’interno degli ospedali. Il livello di insoddisfazione interessa infatti il 74,5% degli cittadini (il 37,5% è per nulla soddisfatto e il 37% lo è poco), contro il 21,3% di quanti si ritengono al contrario soddisfatti (il 14,1% lo è abbastanza e il 7,2% lo è molto). Le maggiori criticità si riscontrano al Centro (83,8%), nelle Isole (82,4%), mentre i residenti al Nord-Est lamentano in misura minore i tempi di attesa (65,3%).

  • La qualità delle strutture ospedaliere

In merito alla qualità delle strutture ospedaliere, il 43,8% degli intervistati si dice poco soddisfatto, il 35% abbastanza, il 13,8% per niente e il 4,2% molto, per un totale di 57,6% di persone che esprimono un parere negativo, contro un 39,2% di quanti si dicono al contrario soddisfatti.

  • Medici: i pazienti ringraziano

Giudizi positivi riguardano invece la competenza del personale medico in servizio presso gli ospedali pubblici, ammontando al 71,6% il favore dei cittadini rispetto al loro operato, contro 24,8% più scettico. In particolare, il 60,5% dei pazienti si dichiara abbastanza soddisfatto del personale medico che lavora negli ospedali, contro un 20,9% che lo è poco, l’11,1% che, al contrario, lo è decisamente e infine c’è il 3,9% di quanti affermano di essere per niente soddisfatti.

  • Anche per gli infermieri un giudizio positivo

Ad esprimere un giudizio positivo sulla professionalità degli infermieri che operano all’interno delle strutture ospedaliere pubbliche è il 60,4% degli italiani, contro il 36,2%. Più in particolare, il 50,6% si ritiene abbastanza soddisfatto e il 9,8% esprime un giudizio estremamente positivo, mentre il 27,6% si dice poco contento del lavoro degli infermieri e l’8,6% non lo è per niente.

  • I costi del ticket

Interrogati sul grado di soddisfazione nei confronti del costo del ticket, il 32,4% degli italiani risponde di esserlo poco, il 22,7% di non esserlo affatto, il 27,8% di esserlo abbastanza e l’11,3% di esserlo decisamente. In totale, dunque, esprimono un giudizio negativo riguardo al costo del ticket il 55,1% degli intervistati, mentre il 39,1% si dice abbastanza o molto soddisfatto del prezzo stabilito per il pagamento dei servizi messi a disposizione dalla macchina sanitaria italiana.

  • Che cosa non funziona nel nostro servizio sanitario?

Più della metà dei cittadini (57,7%) attribuisce i casi di malasanità avvenuti in alcuni ospedali pubblici italiani ad una serie di fattori congiunti che fanno capo alle carenze strutturali degli ospedali pubblici (norme igieniche, sovraffollamento, ecc.), ai medici, ai tagli alla sanità, al personale infermieristico. A ben 41 punti percentuali di distacco troviamo, come seconda motivazione legata alla malasanità, le carenze strutturali degli ospedali pubblici (16,7%), seguite dalla responsabilità dei medici (12,4%), dai tagli alla sanità (7%) e dal personale infermieristico (1,2%).

  • Pubblico o privato? La differenza sta anche nel costo

Il 51,5% dei cittadini preferisce gli ospedali pubblici per usufruire di cure specialistiche o per sottoporsi ad interventi chirurgici, contro un 22,8% di quanti preferiscono le strutture private ed un 20,4% di quanti, pur volendo ricorrere a specialisti privati, ripiega sugli ospedali pubblici non potendosi permettere la spesa richiesta a fronte delle cure.

  • 11 milioni di italiani scelgono le medicine non convenzionali

Nel 2000 l’Eurispes aveva affrontato, per la prima volta, il tema delle medicine non convenzionali, rilevando che il 10,6% degli italiani si affidava per le proprie cure mediche a tali pratiche. Dai risultati della rilevazione del 2010, emerge che gli italiani che fanno uso di medicine non convenzionali sono pari al 18,5%. Un dato che, rapportato alla popolazione, fa emergere circa 11 milioni e 100mila fruitori delle medicine alternative nel nostro Paese.

  • Psicofarmaci: ne ha fatto uso il 15% degli italiani

Dal sondaggio Eurispes di quest’anno, è emerso anche che il 15% circa degli italiani ha fatto uso di psicofarmaci nel corso della sua vita. Le donne ne assumono la maggior quantità (17,6%), quasi il 4% in più rispetto agli uomini. Tra quanti hanno dichiarato di fare uso di medicinali per la terapia dei disturbi mentali, le benzodiazepine (i cosiddetti “ansiolitici”) sono le più usate (85,8%), seguite dagli antidepressivi (30,6%), dagli stabilizzatori dell’umore (17,5%) e dagli antipsicotici (5,5%).

 P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO

Roma 10/02/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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