“Noi, medici e farmacisti, siamo l’emblema dell’uguaglianza sancita dall’articolo 3 della Costituzione: dovunque andiamo, troviamo il medico e troviamo il farmacista. Voglio richiamare l’appello all’equità lanciato dal presidente di Federfarma Marco Cossolo. Il nostro Servizio Sanitario nazionale è uno dei più ammirati al mondo, uno tra quelli con il miglior rapporto costi-benefici. Ogni alterazione del sistema che metta in pericolo i principi di equità e di solidarietà tra cittadini e tra Regioni mette in pericolo la tenuta del sistema e la salute dei cittadini”.
Con questo richiamo forte al principio di equità, garantito dalla Costituzione, dalla Legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale e dal Codice deontologico, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli, ha concluso questa mattina il suo intervento a Farmacistapiù, il V Congresso nazionale dei farmacisti italiani che, organizzato dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti (Fofi) con la partecipazione di Federfarma e intitolato a “Il paziente, il farmacista, la farmacia e l’alleanza interprofessionale per la sostenibilità del Sistema Sanitario nazionale”, è in corso da ieri a Roma.
E proprio sull’alleanza interprofessionale, sull’importanza del ruolo delle Professioni, dei “corpi intermedi” all’interno della società civile è stato incentrato l’intervento di Anelli.
“Abbiamo indetto gli Stati Generali – ha affermato il presidente della Fnomceo -, un percorso di riflessione di un anno che coinvolgerà tutte le Professioni sanitarie, per comprendere il significato e rinnovare il ruolo delle Professioni stesse all’interno della società”.
“Medici, infermieri, farmacisti – ha ricordato Anelli -, gli altri professionisti, sono portatori di competenze all’interno di un sistema complesso. E sono portatori di regole: quali altri soggetti organizzano la loro attività professionale avendo come primo riferimento i valori che condividono, i principi che loro stessi si sono autoimposti con il Codice di Deontologia?”.
“Noi non siamo i professionisti dello Stato – ha ribadito – siamo i professionisti dei cittadini, i garanti del loro diritto alla tutela della salute. Dobbiamo, tutti insieme, invertire la rotta, dare un senso diverso al passato e recuperare un presente e un futuro fatti di autorevolezza, autonomia e indipendenza”.
“In questo futuro – ha continuato – non vedo altra strada che l’interazione. Interazione che esiste già nel quotidiano, dove medici e farmacisti collaborano e si interfacciano per la miglior efficacia delle terapie. Dobbiamo mettere insieme e a sistema le nostre professionalità: noi medici non abbiamo interesse a fare i farmacisti, voi non avete interesse a fare i medici; medici e farmacisti insieme fanno l’interesse dei cittadini”.
“Dobbiamo unirci nella gestione delle malattie croniche, che rappresentano la gran parte della spesa in sanità; dobbiamo unirci contro le disuguaglianze che minano alla base il nostro Servizio Sanitario Nazionale – ha esortato -. Dobbiamo unirci perché non è possibile che chi nasce in Campania abbia un’aspettativa di vita inferiore di tre-quattro anni rispetto a chi nasce in Lombardia”.
Appelli subito raccolti dai presenti, dal rappresentante di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, in collegamento, e dal presidente della Fofi Andrea Mandelli, che ha concluso l’incontro.
“I corpi intermedi difendono i valori di tutti i professionisti – ha ribadito Mandelli -. Abbiamo una grande responsabilità: riportare i corpi intermedi ad essere il tramite tra le istituzioni e i cittadini”.