Sul maxischermo allestito nella Sala degli Stemmi del Castello Estense di Ferrara l’immagine è suggestiva: colori accesi, due dita regolano l’orologio della vita, un’elaborazione grafica pensata e fatta realizzare da Bruno Di Lascio, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi Odontoiatri della città delle biciclette, come si legge entrando nel centro storico. “L’ho avuta così l’idea, in pochi minuti e l’ho fatta comporre. E’ quella, mi sono detto e così la vedete”, racconta Di Lascio, che, con straordinario impegno, ha organizzato l’evento che resterà memorabile per l’Ordine dei Medici, per
La risposta della città
Sala stracolma, solo posti in piedi al momento dell’avvio dei lavori. A Bruno Di Lascio il compito di spiegare il senso dell’iniziativa: “Dopo più di un anno dal convegno di Udine (inizio luglio 2007) sull’etica di fine vita, era necessario continuare nel confronto su etica e deontologia di inizio vita, seguendo così un percorso che
Il coinvolgimento della città è stato rappresentato dagli esponenti delle Istituzioni presenti all’evento: Piergiorgio Dell’Acqua, Presidente della Provincia; Tiziano Tagliani, Presidente della commissione Sanità della Regione Emilia-Romagna; Rita Tagliati, Vice-Sindaco e Alberto Liboni, Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Ferrara, il cui Rettore Patrizio Bianchi è uno dei promotori di Aquis, l’associazione delle Università virtuose, che sta rendendo note proprio in questi giorni le proposte per l’uscita dalla crisi del sistema universitario italiano, lanciando un vero e proprio “patto per la stabilità”. Un modo diverso per affrontare le questioni allo scopo di risolverle, senza slogan, senza contrapposizioni, ma in maniera costruttiva.
E in maniera costruttiva si è ragionato a Ferrara, perché è l’insieme della giornata che dà l’idea di quanto importante sia in questo momento dialogare e confrontarsi su un temi così delicati quali quelli di inizio vita, possibilmente senza pregiudizi, senza muri ideologi e confessionali, avendo presente che nella professione medica non sono solo le leggi che posso dettare i comportamenti, ma c’è un impianto di regole a cui fare riferimento comprese nel nuovo Codice deontologico della Federazione, che costituisce il punto di riferimento per tutti i medici, specialmente per esaltare il rapporto di collaborazione medico-paziente.
Diritto mite, etica forte
“Per un diritto mite e un’etica forte”, questa l’impostazione che il Presidente della Fnomceo Amedeo Bianco ha voluto dare all’incontro di Ferrara, visto che su questi temi si attendono risposte e decisioni dalla politica che dovrà operare una sintesi delle diverse sensibilità in campo. Bianco ha parlato di “un percorso straordinariamente ricco di opportunità” compiuto dalla Fnomceo, impegnata com’è a custodire il proprio patrimonio di conoscenza con attenzione al sociale, al tempo stesso la professione medica intende essere prossima ai diritti della persona: “Dove un uomo nasce c’è un medico, dove un uomo muore c’è un medico”. Bianco ha poi detto che “oggi siamo nella fase di valutare opportunità e rischi di una legislazione che entra in questa materia, ma il confronto è e resta un grande valore da perseguire soprattutto sui temi etici e deontologici”.
Quasi una lezione magistrale l’intervento di Antonio Baldassarre, Presidente emerito della Corte Costituzionale, che ha difeso la legge 194 dicendo che essa ha raggiunto “un soddisfacente risultato”. Ha ricordato Baldassarre la sentenza 27 del 1975 della Corte Costituzionale, che ha posto le basi per la legge 194 che è del 1978, ribadendo il diritto fin dal concepimento. L’obiezione di coscienza è possibile in base alla giurisprudenza costituzionale, fatta eccezione per i magistrati. Circa la procreazione medicalmente assistita, si attende a giorni il pronunciamento della Consulta, ma Baldassarre ha ricordato che “il diritto comunitario non c’entra nulla. Esiste la sovranità degli Stati membri e il diritto comunitario non è sovraordinante rispetto al diritto dei singoli Stati”. Ha fatto esplicito riferimento agli articoli 2 e 13 della Costituzione, Baldassarre, per riaffermare l’inviolabilità dei diritti dell’uomo.
In apertura dei lavori, il Presidente Omceo di Ferrara ha dato la parola a Mario Falconi, presidente OMCeO di Roma e Vice-Presidente vicario dell’Enpam: “Si avverte la paura ad esercitare la nostra professione. Occorre invece riaffermare il senso di una professione sempre più autorevole perché prima dei problemi dell’etica oggi si pone il problema di salvare questo Paese che è accartocciato su se stesso: i nostri figli chiedono di andare all’estero e qui non ci vogliono più stare e lavorare, e questo è un segnale devastante. Occorre risalire la china ridando fiducia, rimettendo al centro dell’attenzione della professione medica proprio il ruolo del medico e la sua relazione con il cittadino”.
Regole, responsabilità, autodeterminazione
A questo punto sono iniziate le varie e intense sessioni. Giacinto Valerio Brucoli (Presidente
“Con questo evento, abbiamo dato nome e cognome a medici e pazienti”, ha chiosato a un certo punto Brucoli. Mentre Felice Achilli ha detto che “il paziente non chiede soltanto professionalità al medico, ma anche benevolenza. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia da regolamenti”, richiamando i limiti della medicina difensiva, attaccata da Falconi. Di scienza in continuo divenire, senza condizionamenti, ha parlato Gilberto Corbellini, per il quale sono valori “la coerenza, il principio dell’autodeterminazione, l’etica della scienza per la costruzione di regole”. Alcuni flash li ha lanciati Mauro Barni, Docente di Medicina Legale all’Università di Siena, per il quale “c’è sempre la prevalenza dell’aspetto medico, perché il medico ha la responsabilità delle scelte, no il giudice.
Da Fnomceo documento all’unanimità, la parola alla politica
Insomma, Ferrara è una tappa importante del percorso della Federazione, come sancito dal documento finale, approvato all?unanimità, al termine dei lavori. Un documento che (lo trovate in allegato alla notizia di apertura di www.fnomceo.it) introduce riflessioni su temi “caldi” come la legge 194, la cosiddetta pillola del giorno dopo, la procreazione medicalmente assistita, l’età gestionale bassa. Punti sui quali, è ribadito nel documento, i riferimenti non possono che essere la legislazione corrente e il Codice deontologico.
La parola adesso passa alla politica, visto che ciò che c’era da approfondire è stato approfondito. La politica faccia ora la sua parte anche su questo fronte dell’etica di inizio vita, cercando di fornire certezze laddove mancano.
L’interruzione anticipata della legislatura ha ritardato l’iter del confronto parlamentare sia per i temi di inizio vita, sia per il testamento biologico. Confronto ritardato vuol dire anche eventuali decisioni ritardate, davvero dalla culla alla tomba, per dire dalla legge 40 al testamento biologico. Si sta comunque rimettendo in moto la commissione Sanità del Senato dopo il passaggio di Presidenza da Ignazio Marino (PD) ad Antonio Tomassini (PdL), dopo il risultato elettorale di aprile. E proprio sul testamento biologico, Tomassini ha avviato una serie di audizioni alle quali parteciperà anche il Presidente della Fnomeco Amedeo Bianco, i tre costituzionalisti Antonio Baldassarre, Pietro Alberto Capotasti e Gustavo Zagrebelsky, il Presidente del Comitato Nazionale di Bioetica Francesco Paolo Casavola, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Cuccurullo, il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e Teresa Petrangolini del Tribunale per i diritti dei malati.
Autore: Redazione FNOMCeO