Ferrara: donne in chirurgia

Il 14 e 15 novembre 2008 , presso il castello Estense nel cuore di Ferrara, si è svolto il congresso DAL GRIGIO AL ROSA. IL FUTURO DELLA CHIRURGIA. Chirurgia generale o… geriatrica? IL CHIRURGO DONNA. E’ importante sottolineare e dare il merito al prof G. Azzena per aver pensato a questo convegno di “Chirurgia” in chiave femminile.


Ha infatti scelto nell’ambito chirurgico una tematica di chirurgia geriatrica che interessa soprattutto le donne data la maggiore spettanza di vita, e passando attraverso una sessione di uroginecologia, patologia a prevalenza femminile, ha individuato come momento “politico-professionale”, l’ultima sessione con la tavola rotonda ” DONNE E CHIRURGIA “VERSO UN FUTURO AL FEMMINILE?.


Il tratto peculiare è quello di aver scelto come relatori SOLO DONNE, che però hanno avuto una platea di uomini chirurghi!
La tavola rotonda è stata moderata da chi scrive, quale vice Presidente Ordine dei Medici di Padova e membro del gruppo nazionale della FNOMCEO per la “Medicina e sanità declinata al femminile”, e dalla dott.ssa Bighinati nota giornalista televisiva.
Dopo una breve mia introduzione sull’attuale situazione che vede una prevalenza in particolare tra i neolaureati delle donne medico,sono intervenute la prof.ssa Montesani (professore ordinario Chirurgia generale,Università la Sapienza di Roma), prof.ssa Pelizzo (professore ordinario Chirurgia generale, Università di Padova), prof.ssa Riccipetitoni
(Direttore Struttura Complessa di Chirurgia pediatrica ospedale Buzzi Milano), dott.ssa Ricci (medico in formazione).
E’ emerso un messaggio chiaro e positivo: non negate le difficoltà avute, non negate le difficoltà ancora in essere, ma il segreto è avere talento, passione, sostegno della famiglia con marito e figli comprensivi, determinazione a diventare “altamente professionali” per concorrere a creare modelli femminili di riferimento che stimolino sempre di più le giovani donne medico ad avvicinarsi anche a specialità come la chirurgia che come è noto di recente ha visto posti alle scuole di specialità vacanti.


La strada è quella della meritocrazia che deve promuovere sia donne che uomini purché capaci. Mi è sembrato opportuno sottolineare che non basta “il merito” perché è necessario impegnarsi anche sul fronte professionale nelle “stanze” dei bottoni, dove si decide sia a livello politico, sia negli Ordini dei Medici, nei Sindacati, nelle società scientifiche. E quanto “vogliono” le donne è in realtà quello che anche per gli uomini è necessario: una vita che veda la possibilità di conciliare lavoro, famiglia, tempo libero perché si sia tutti “medici con il sorriso” al servizio dei pazienti!!!

Autore: Redazione FNOMCeO

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