Ferruccio Fazio ha giurato oggi al Quirinale come Ministro della Salute. Il decreto di nomina è conseguente alla leggina 13 novembre 2009, n. 172, su “Istituzione del ministero della Salute e incremento del numero complessivo dei Sottosegretari di Stato”, pubblicata in Gazzetta Ufficiale nei giorni scorsi, che ha sdoppiato l’ex Ministero del Welfare. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, infatti, aveva firmato sia il decreto di nomina di Fazio, sia il decreto che cambia il nome al Ministero, che diventa così “del Lavoro e della solidarietà sociale” sempre affidato a Maurizio Sacconi, di cui Fazio è stato, fino a ieri, Vice-Ministro.
Fazio assume così su di sé la responsabilità della programmazione e dell’indirizzo della Sanità italiana, diventando a pieno titolo interlocutore delle Regioni. In effetti, lo sdoppiamento rientra in una logica di semplificazione e razionalizzazione. Al momento della costituzione di questo Governo, nella primavera del 2008, aver accorpato sotto la responsabilità di Sacconi il Lavoro, la Salute e le Politiche sociali era apparso a diversi osservatori una mossa esagerata. Sono tali e tante le questioni da risolvere nella Sanità che inglobare questa materia in un unico super-Ministero ha comportato qualche problema. E nei mesi scorsi, era apparso evidente che Fazio andava gradatamente a svolgere funzioni sempre più caratterizzate sulla Sanità configurandosi come un Ministro ‘di fatto’. In tal senso, la nomina a Ministro era nelle cose.
55 anni, Ordinario di Scienze chirurgiche, proviene dal San Raffaele di Milano dove ha diretto la Medicina nucleare, la Radioterapia, il Centro ciclotrone. Alla Bicocca è direttore della scuola di specialità in Radiodiagnostica e direttore del Centro di eccellenza Laboratorio di Neuroimmagini cliniche e cognitive. Direttore del Centro di bioimmagini e Fisiologia Molecolare al CNR di Milano. Sempre all’atto della nomina, Fazio era anche Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società consortile "Laboratorio di Tecnologie Oncologiche HSR-Giglio (LATO HSR-Giglio) di Cefalù, una delle ‘creature’, intesa come struttura sanitaria, di Don Luigi Verzè, il prete-manager fondatore del San Raffaele di Milano.
Fazio si è laureato in Medicina e chirurgia all’università di Pisa nel 1968. Ha conseguito la specialità in Medicina nucleare nel 1970 e in malattie dell’apparato respiratorio nel 1975. Sposato con Margherita Colnaghi, ha due figli: Alessandro e Arianna.
Per quanto riguarda l’attività scientifica, ha svolto lezioni, conferenze e seminari su invito in numerose Istituzioni italiane e straniere. E’ Componente di numerosi Comitati Editoriali nazionali ed internazionali. Ha pubblicato oltre 365 pubblicazioni sulle principali riviste internazionali di area medico-biologica, tra cui Science, Nature, Nature-Neuroscience, Lancet, British Medical Journal, Chest, Journal of Applied Physiology, American Review of Respiratory Disease, American Journal of Roentgenology, Brain, Cancer Research, NeuroImage, Neurology, American Journal of Medicine, American Journal of Cardiology, Journal of Medicinal Chemistry. Negli ultimi 5 anni è stato autore o coautore di 94 pubblicazioni con un "Impact Factor" totale di 308,172 e un "Impact Factor" medio di 3,278.
E così un altro medico torna alla guida della Sanità italiana. Dal 1958 in poi, data di costituzione del Ministero della Sanità, non sono stati molti i medici chiamati a questa responsabilità. Volgendo la mente all’indietro, in ordine cronologico decrescente, di medici-Ministri ricordiamo Girolamo Sirchia, Umberto Veronesi, Elio Guzzanti, Francesco De Lorenzo. A parte quest’ultimo, che ha legato il suo nome al decreto legislativo 517 del ’93, che modificava in alcune parti il ddl 502 del ’92, uno dei passaggi cruciali cosiddetto ‘riforma della riforma’ della Sanità, gli altri si sono caratterizzati soprattutto per essere intervenuti su singoli aspetti riguardanti la Sanità e la Salute. Due ‘grandi’ riforme della Sanità, la 833 del ’78 (istitutiva del Servizio sanitario nazionale) e il ddl 229 del ’99, sono legate a due donne-Ministro, che non erano medici, ma politiche a tutto tondo: rispettivamente Tina Anselmi e Rosy Bindi. E, dato che non c’è due senza tre, occorre ricordare che anche il ddl 502 del ’92 fu varato con un’altra donna Ministro: Mariapia Garavaglia. Come dire, le riforme della Sanità in Italia parlano al femminile.
La ‘promozione’ di Fazio a Ministro assume, come dire, quasi la valenza di un atto formale per affidare a lui la responsabilità politica e istituzionale del Ministero, visto che da Vice-Ministro aveva tali e tante di quelle deleghe per cui, dal punto di vista del ‘governo’ della Sanità, ha potuto in questo anno sperimentare anche gli aspetti di indirizzo e gestionali del Ssn. Da Vice-Ministro erano infatti delegate a lui le seguenti materie:
- la programmazione sanitaria, sentita l’on. Francesca Martini, Sottosegretario di Stato, per le materie alla medesima delegate;
- le professioni sanitarie, ad eccezione dei Servizi di assistenza sanitaria al personale navigante (SASN), ivi compresa la formazione specialistica dei medici, nonché i rapporti istituzionali con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
- il Servizio informativo sanitario;
- la ricerca scientifica, con particolare riferimento all’Istituto superiore di sanità (ISS), all’Istituto per la sicurezza e la prevenzione sui luoghi di lavoro (ISPESL) e agli altri enti vigilati;
- il farmaco e i dispositivi medici, ivi compresa la vigilanza sull’Agenzia italiana del farmaco (AIFA);
- la prevenzione e la comunicazione, l’emergenza sanitaria, il Centro nazionale per la prevenzione ed il controllo delle malattie (CCM), le relazioni con le amministrazioni preposte alla tutela ambientale;
- il Consiglio superiore di sanità;
- l’attuazione, per la parte riguardante la materia sanitaria, degli adempimenti previsti dalla legge sul federalismo fiscale;
- il personale, l’organizzazione e il bilancio; il personale dipendente e convenzionato con il Servizio sanitario nazionale; il contenzioso relativo alle materie di cui alle lettere precedenti.
Nell’ambito di queste competenze, la delega si estendeva all’esercizio di tutti i poteri, inclusa la firma di atti e provvedimenti, designazioni, nomine, annullamento, revoca e scioglimento di organi di amministrazione e di controllo, di comitati tecnici, anche internazionali, di commissari straordinari, di dirigenti degli enti sottoposti alla vigilanza e tutela del Ministero, di componenti di organi collegiali costituiti nell’ambito dell’amministrazione o di altre amministrazioni ovvero di enti pubblici. Il potere di direttiva nelle materie delegate viene esercitato dal prof. Ferruccio Fazio in coerenza con il generale potere di direttiva attribuito al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
Al prof. Ferruccio Fazio spetta il coordinamento delle attività dei Sottosegretari di Stato nelle materie a lui attribuite. Notevole in questo anno la sua interlocuzione istituzionale con Camera e Senato. Poiché mancano oltre tre anni alla scadenza della legislatura, tranne imprevisti, Fazio ha di fronte a sé un periodo relativamente lungo per caratterizzare e lasciare un segno della sua permanenza a Lungotevere Ripa 1.
Pochi minuti dopo la nomina, molti gli indirizzi di saluto al neo Ministro. Tra i primi, quello di Amedeo Bianco, Presidente della FNOMCeO: “Una scelta buona, ottima. Da Vice-Ministro Fazio ha dimostrato impegno e capacità nell’affrontare le tante questioni sul tappeto. Speriamo – conclude – di poter continuare ad affrontare i problemi in un clima di collaborazione. Così come è stato finora”.
Autore: Redazione FNOMCeO