I medici FIMMG si uniscono al dolore della famiglia Palumbo.
Silvestro Scotti: «Un minuto di silenzio per far sentire forte la nostra voce e la nostra rabbia a chi ha il dovere di intervenire per cambiare le cose».
Alle 15.30 in punto, in concomitanza con i funerali del medico Giovanni Palumbo, i lavori del 75° Congresso Nazionale della FIMMG in corso in Sardegna si fermeranno per un minuto di silenzio. «Un minuto di silenzio – sottolinea il segretario generale Silvestro Scotti – con il quale vogliamo urlare forte la nostra rabbia per l’ennesima morte che si sarebbe potuta, e dovuta, evitare». Giovanni Palumbo è morto giovedì sera, dopo essere stato colpito nel proprio studio di Sanremo con 17 coltellate. «Mentre la politica si interroga, dibatte e fa i conti di un’eventuale riconoscimento dello status di pubblico ufficiale per i medici nell’esercizio delle proprie funzioni – aggiunge Filippo Anelli, Presidente della Fnomceo presente al Congresso – ci sono famiglie che continuano a piangere i propri cari, aggrediti o addirittura uccisi ancora con il camice addosso». La FIMMG continua a ritenere prioritario e non più procrastinabile un intervento che possa cambiare le cose. «Accelerare il processo decisionale, a questo punto, è un dovere. Perché bisogna ricucire lo strappo che si è creato negli anni tra la società civile e la categoria medica. Uno strappo che nasce da un crescente disagio sociale e si nutre dell’odio trasportato da fake news che, come epidemie, si diffondono sui social network. Fenomeni fisiologici della società moderna, che devono però esser contrastati dall’azione dello stato a tutela dei cittadini stessi, ma anche di chi per vocazione è chiamato a curare il prossimo. Il sacrificio dei medici – conclude Scotti – deve essere quello di dedicare la propria vita alla salute degli altri, non quello di morire sotto i colpi dell’ignoranza».
Photo credits: sanitainformazione.it
Autore: Redazione