Diversi episodi in poche ore, dai medici aggrediti a Palermo e Salerno da genitori ansiosi di vaccinare i figli, sino al medico di famiglia attaccato da un suo paziente per il rifiuto di attestare il falso: quella della violenza contro gli operatori sanitari è purtroppo un’escalation che sembra senza fine, esacerbata dalla carenza di personale e dall’aggravarsi della burocrazia, che sottrae tempo alla relazione di cura.
“Esprimiamo innanzitutto la nostra solidarietà ai colleghi colpiti, solidarietà che ho già espresso personalmente ai presidenti dei relativi Ordini – afferma il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani – . Ma la vicinanza non basta, così come non bastano le denunce: ci appelliamo ancora una volta alla Politica, perché non lasci soli i medici, che garantiscono un punto di accesso sensibile e vitale al Servizio Sanitario Nazionale”.
Già lo scorso aprile, infatti, il Consiglio Nazionale della Fnomceo aveva approvato all’unanimità una mozione proprio su questo argomento, chiedendo alla politica di intervenire.
“Il medico è sempre in prima linea – continua Chersevani -: è il primo a cui il malato si rivolge, l’interfaccia tra i cittadini e le istituzioni. Questa prossimità è il nostro punto di forza, la vera base della relazione di cura; ma ci espone anche ad essere facile bersaglio dei malumori, delle paure, ma anche delle pretese, più o meno legittime”.
“La violenza non è mai giustificabile, lo è ancor meno quando attacca la mano tesa per stabilire un’alleanza – conclude -. È necessario, oggi più che mai, ricostruire il nostro ruolo sociale, attraverso la comunicazione, il tempo di cura. Ma in questo processo non possiamo più vicariare la politica, dobbiamo essere tutti uniti per ricostruire, in sinergia, la fiducia dei pazienti non solo nel proprio medico ma nelle Istituzioni, nelle Leggi, nei Sistemi Sanitari”.
Autore: Redazione FNOMCeO