FNOMCeO e Ordini del Veneto: un confronto serrato ma costruttivo

«Vogliamo essere i medici della gente, non dello Stato»: una posizione lapidaria quella assunta dal presidente Filippo Anelli all’incontro del Comitato Centrale della FNOMCeO con i rappresentanti degli Ordini del Veneto, avvenuto venerdì scorso, 2 novembre 2018, nella sede mestrina dell’OMCeO veneziano, fortemente voluto e organizzato dal presidente Giovanni Leoni e dal numero uno della CAO veneziana Giuliano Nicolin.
«La nostra – ha sottolineato Anelli – è una presenza di servizio: siamo qui per parlare con voi, per ascoltare i vostri problemi, la cose che viviamo ogni giorno. Abbiamo avviato gli Stati Generali della professione: saranno il punto di partenza di una grande riflessione che vogliamo fare». Un confronto serrato e un dialogo costruttivo, quello tra i vertici della Federazione nazionale e i designati locali, durato più di tre ore: sul piatto piccole e grandi criticità che Ordini e professionisti si ritrovano ad affrontare quotidianamente sul territorio. Schierati davanti ai partecipanti, oltre ad Anelli e al suo vice Leoni, anche il presidente della CAO nazionale Raffaele Iandolo, il segretario della FNOMCeO Roberto Monaco, il tesoriere Gianluigi D’Agostino e il direttore generale Enrico De Pascale.

Tantissimi i temi, ormai all’ordine del giorno anche sulla stampa, toccati dal dottor Anelli durante la sua relazione iniziale. «Il medico – ha spiegato – vive una crisi. Chi siamo oggi? Può ancora il medico essere un punto di riferimento per la società? Come? La società si è evoluta e la professione si è dovuta in qualche modo “spacchettare” perché sono aumentate non solo le branche della professione, ma anche le professioni sanitarie. Questo da tanti di noi è vissuto in modo negativo, ma è un cambiamento che dobbiamo comprendere».
Una perdita di prestigio, quella che vivono medici e odontoiatri, molto simile a quella subita da altre categorie: i professori, ad esempio, o gli avvocati. «Le professioni – ha detto Anelli – sono oggetto di un attacco quasi di carattere ideologico».

Proprio per affrontare queste criticità, dunque, la FNOMCeO ha annunciato gli Stati Generali che prenderanno corpo il prossimo anno. Nel suo intervento il presidente Anelli ha spiegato anche il senso degli incontri che la Federazione sta facendo con gli Ordini provinciali e i soldi stanziati per loro, 3 milioni di euro, i provvedimenti sulla trasparenza, la soppressione della banca dati EBSCO, troppo onerosa da sostenere per lo scarso numero di accessi, le novità legate ai crediti ECM, lo stato di fatto sul commissariamento dell’Ordine di Catania. Quindi ha annunciato la festa per i 40 anni del SSN in programma a Roma il prossimo 15 novembre.
Riscoprire il ruolo del medico e il suo rapporto con il paziente, la via da seguire, secondo Filippo Anelli, per trovare qualche risposta. «Non è lo Stato – ha concluso – che tutela il diritto alla salute del cittadino, siamo noi. Noi, dunque, non siamo i medici dello Stato, ma i medici del cittadino. Perché è a noi che il cittadino chiede, anche in termini di responsabilità: cosa stai facendo tu per me oggi? È un cambio culturale netto e notevole».

Tantissimi anche i temi portati all’attenzione della FNOMCeO dai presidenti e segretari degli Ordini veneti e dai presidenti delle CAO: dall’invadenza del dr. Google all’introduzione della robotica e dell’intelligenza artificiale, dalla revisione del Codice deontologico ai rischi della quota 100, dall’adattamento del lavoro alle esigenze delle donne, sempre più numerose nella categoria, alla formazione con i corsi a distanza, da potenziare, e gli ECM – «sistema pensato per premiare i virtuosi, non tanto per punire», ha sottolineato qualcuno – dagli scarsi investimenti sul territorio alla depenalizzazione dell’atto medico, dal massacro della libera professione allo scarso senso di appartenenza degli stessi medici e dentisti alla loro categoria.

Per tutti, però, alcune cose sono chiare. La prima: non si può più fare il medico come si faceva una volta, un cambiamento profondo è in atto e va accettato. La seconda: medici e odontoiatri devono essere credibili, quindi critici verso chi non esercita la professione in modo corretto.
«Noi – ha concluso Filippo Anelli dichiarandosi molto soddisfatto dell’incontro – non abbiamo alcuna intenzione di mollare: siamo convinti di avere un bagaglio socioculturale tale da essere ancora indispensabili per la società. Dobbiamo solo trovare strumenti nuovi».

Autore: Redazione

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