Uno “Sportello del disagio lavorativo”, un luogo virtuale, ma anche uno spazio fisico istituito presso ogni Ordine, dove medici e odontoiatri possano denunciare eventi e situazioni che non li lasciano lavorare in condizioni di sicurezza. Ad ascoltarli, a rispondere, e a monitorare le situazioni a rischio, un Gruppo di Lavoro istituito ad hoc all’interno della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO). È questa la proposta che il Presidente della FNOMCeO, Roberta Chersevani, all’indomani dell’ennesimo episodio di violenza ai danni di un medico, ha intenzione di portare a Giardini Naxos (Messina), il prossimo 29 settembre, all’attenzione di tutti i 106 presidenti d’Ordine d’Italia riuniti nel Consiglio Nazionale.
“Farò questa proposta prima al Comitato Centrale e poi a tutto il Consiglio Nazionale – spiega Roberta Chersevani -, perché l’Ordine si possa veramente mettere a tutela dell’iscritto e della persona assistita”.
“E ciò – continua – in osservanza del nostro Codice Deontologico, che all’articolo 70, ‘Qualità ed equità delle prestazioni’, sancisce che Il medico deve esigere da parte della struttura in cui opera ogni garanzia affinché le modalità del suo impegno e i requisiti degli ambienti di lavoro non incidano negativamente sulla qualità e sulla sicurezza del suo lavoro e sull’equità delle prestazioni’”.
“Ma quale qualità potrà assicurare un medico frettoloso perché spaventato o minacciato, quale equità un medico che ha paura a far entrare in ambulatorio quello che vede come un potenziale aggressore? – si chiede Chersevani.
Che subito, all’indomani dei fatti di Catania, in cui una giovane dottoressa era stata aggredita e violentata durante il turno di guardia medica, aveva esortato a smetterla con le parole e le dichiarazioni di intenti e passare a soluzioni concrete. Appello raccolto dagli Ordini provinciali che tutti, nessuno escluso, e in poche ore, hanno proposto rimedi più o meno strutturali.
“Non meno importante il primo comma dell’articolo 70 – afferma ancora il presidente FNOMCeO -, che mette in guardia verso il sovraccarico di lavoro dei medici e l’eccesso di prestazioni, che rischia di inficiare la qualità e la sicurezza delle prestazioni stesse”.
Ma come funzionerà, nella pratica, lo “Sportello del disagio”?
“Potrebbe essere uno spazio virtuale o anche un momento di incontro con un collega dell’Ordine – spiega Chersevani – Sarà una rete che costruiremo insieme, con le idee che nasceranno dal Consiglio Nazionale” .
Il primo passo sarà l’istituzione, presso la FNOMCeO, di un Gruppo di Lavoro dedicato, che svilupperà il progetto e provvederà poi a monitorare le segnalazioni sino a tracciare una mappa del disagio lavorativo in ambito medico.
Autore: Redazione FNOMCeO