n questi giorni si riunisce per la prima volta il nuovo Consiglio Nazionale della Federazione degli Ordini. E’ l’evento che avvia ufficialmente il nuovo triennio ordinistico, dopo le consultazioni elettorali che hanno coinvolto gli Ordini provinciali nello scorso autunno, concluse con l’elezione di 19 nuovi presidenti (87 i riconfermati). Maggiore è stato il rinnovamento all’interno delle Commissioni Odontoiatri, dove sono stati registrati 24 nuovi presidenti.
Come già ampiamente sottolineato dai media che si occupano con attenzione di sanità e salute, ci sono da rilevare i cambiamenti avvenuti alla guida degli Ordini di alcune metropoli (Roma, Napoli, Milano), in certi casi con elementi di forte discontinuità rispetto al recente passato. Da ultimo, per tornare ad un tema cui la Federazione è particolarmente attenta, la presenza della componente femminile: confermate due donne-medico presidente (Gorizia e Fermo), ma – come riportato da un’analisi dell’OMCeO di Latina, riportata anche dal Centro Studi FNOMCeO – la "componente donna" non è aumentata in modo significativo nei consigli direttivi, in cui si contano 12 vicepresidenti e 20 segretari "rosa".
A Roma, da giovedì 16 a sabato 18, si riuniranno quindi Consiglio, commissioni varie (tra cui quella della comunicazione, che governa le linee strategiche dell’informazione della Federazione), registrando l’opportunità di conoscersi tra vecchie e nuove leve. Sempre sotto la guida di Amedeo Bianco, presidente uscente (riconfermato con successo a Torino) che si troverà a gestire il prossimo periodo elettorale, quello che porterà nel mese di marzo al voto per il nuovo Comitato centrale e il nuovo board di presidenza della Federazione.
Ma la domanda è: quali saranno i nodi che il nuovo consiglio, il nuovo comitato e la nuova presidenza si troveranno a dover affrontare? Non è un periodo semplice. Anzi, si tratta di uno dei momenti più tesi degli ultimi anni per la sanità del nostro Paese. La crisi continua a spiare forte e le tendenze – a volte troppo ragionieristiche – a ridurre il servizio sanitario nazionale ai soli termini della sostenibilità economica, sono davvero reali e importanti, basti vedere le "bozze" circolate in questo periodo, dopo che il ministro Balduzzi ha indicato la piattaforma di discussione per il nuovo Patto della Salute.
Il nuovo Consiglio si troverà alle prese con i tentativi sempre presenti di limitare, se non di quasi cancellare, l’esistenza degli Ordini professionali, mentre logica vorrebbe invece che sia giunto il momento di mettere mano alla"riforma dell’Ordine dei Medici", così come indicato dal decreto Fazio dell’estate scorsa. Dopodiché continuano le grandi partite della Formazione continua: gli ultimi tre anni hanno vistola Federazione interpretare un ruolo centrale in tutta la revisione Ecm e nella sua nuova fisionomia; enorme è stato anche il lavorio sul piano internazionale, dove l’armonizzazione dei percorsi formativi va di pari passo con le necessita di attrezzarsi per un"mercato della mobilita dei pazienti" che deve essere sempre più basato sulla qualità delle cure piuttosto che sulla convenienza economica delle prestazioni.
Nel frattempo – e questa è cronaca – gravano sul dibattito le scelte che concernono prescrizione del farmaco generico, riflessione sui percorsi universitari, rapporti tra stato e regioni in ambito salute, equilibri da raggiungere in tema di comunicazione e pubblicità professionale, controllo dei messaggi fuorvianti in tema di "prestazioni a basso costo",concentrazione sempre maggiore sui temi del rischio clinico e dell’umanizzazione delle cure…
Il nuovo Consiglio ha compiti immediati, posizioni da condividere, concertare ed esprimere. Saranno tre anni di lavoro con un avvio da subito intenso: anche i nuovi, probabilmente, dovranno entrare velocemente nell’ottica di un lavoro che non attende. Sarà un lavoro intenso. L’augurio per tutti è che sia ben condiviso e ben svolto, a tutto vantaggio dell’intero Paese.
Autore: Redazione FNOMCeO