“Questo Tavolo, al quale siamo seduti tutti insieme, Medici, Ministero, Università, deve essere il punto di partenza di un percorso comune. Non ci nascondiamo che le difficoltà di contesto sono tante: la situazione economica, lo scenario istituzionale. Ma il rinnovamento deve partire da qui, da questo clima di collaborazione e di buona volontà”. Così la presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani, ha aperto i lavori della Conferenza Stampa che, questa mattina a Roma, ha fatto il punto sulla Formazione dei Medici e degli Odontoiatri, per “voltare pagina”.
Un invito subito raccolto dal ministero della Salute. Rosanna Ugenti – direttore generale delle professioni sanitarie – ha infatti annunciato che il Ministero sta lavorando a un nuovo strumento per calcolare il fabbisogno di medici e personale sanitario su scala europea.
Ma intanto, in Italia, qual è la situazione? “Se non si corre ai ripari – ha spiegato Ezio Casale, delegato della Fnomceo sulla tematica della programmazione del fabbisogno del personale sanitario –nei prossimi 10 anni saranno 25.000 i medici che non avranno alcuna possibilità di sbocchi occupazionali nel SSN”.
I numeri parlano chiaro: sono 10000 ogni anno gli immatricolati a Medicina, e questo solo secondo il numero programmato, perché altri 9000 posti sono stati, negli ultimi cinque anni, resi disponibili a seguito dei ricorsi degli esclusi. Di questi 10000, l’85% arriva alla laurea: 8500 medici l’anno, a fronte di 6000- 6500 posti nelle Scuole di Specializzazione e nel Corso di Formazione in medicina generale. Risultato: un esubero annuale di 2500 medici, destinato a crescere esponenzialmente. E, già sin d’ora, sono sempre di più i giovani medici che richiedono il “good standing”, il certificato necessario per esercitare all’estero.
Di qui la proposta di Fnomceo di abbattere a 6500-7000 il numero degli accessi a Medicina, fabbisogno adeguato a soddisfare il turnover dei medici, senza creare sacche di disoccupazione e sottoccupazione. E ciò in attesa di una revisione dei criteri di programmazione dei professionisti da formare sulla base delle esigenze di salute della popolazione.
Ma non è stato questo l’unico argomento sul tavolo, che ha affrontato tutti gli step della Formazione con le relative criticità, dal Corso di Laurea (Progress Test, Laurea Abilitante, tema affidato al Segretario Luigi Conte), al Corso di Formazione in Medicina Generale, di cui ha parlato il Responsabile Area Formazione, Roberto Stella, alla Formazione degli Odontoiatri (ne ha parlato il presidente Cao nazionale, Giuseppe Renzo). Il vicepresidente della Fnomceo, Maurizio Scassola, ha rafforzato il concetto dell’importanza della collaborazione tra gli Ordini e le Istituzioni. In rappresentanza dell’Università, al Tavolo c’era Andrea Lenzi, Presidente della Conferenza Permanente dei Presidi dei Corsi Di Laurea in Medicina e Chirurgia, che anche lui ha auspicato una programmazione a livello europeo.
Forte la presa di posizione del presidente della Cao, Giuseppe Renzo, contro i previsti tagli orizzontali, attuati in mancanza delle visite di controllo dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) per certificare le capacità formative dei diversi Corsi di Laurea.
“In questo modo – spiega Renzo – saranno penalizzati i corsi di laurea virtuosi, che saranno assimilati a quelli meno qualificati, che non formano adeguatamente i propri studenti”.
Autore: Redazione FNOMCeO