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Garante privacy: tutela dei dati anche in ambito sanitario

Il Presidente dell’Autority Antonello Soro ha presentato ieri la relazione annuale nella ‘Sala della Regina’ della Camera dei Deputati, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, della Presidente della Camera Laura Boldrini, del Vice-Presidente del Senato Maurizio Gasparri e del Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi.

“La protezione dei dati nella società digitale”. Questo il tema della Relazione del Garante per la privacy relativa all’anno 2014. Un tema che comprende anche la sanità, a cui la relazione (235 pagine) dedica un intero capitolo. Il Garante ha richiamato, ad esempio, la nota del 12 novembre 2014 con la quale “si è ricordato che i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, in qualità di titolari del trattamento, devono adottare idonei accorgimenti per garantire – anche nell’organizzazione delle modalità di consegna di certificati e ricette – il rispetto del diritto alla riservatezza del paziente osservando le misure che il Codice prescrive in ambito sanitario: si è altresì chiarito che prescrizioni e certificati medici possono essere ritirati anche da persone diverse dai diretti interessati, purché in base a un delega scritta da parte del paziente e mediante la consegna degli stessi in busta chiusa”.

Questo è soltanto uno dei passaggi della relazione che interessa direttamente medici e pazienti, ma il Garante per la privacy è anche intervenuto per stabilire che “le strutture sanitarie non possono raccogliere in maniera sistematica e preventiva informazioni sulle convinzioni religiose dei pazienti”. Altri interventi hanno riguardato l’informativa e il consenso al trattamento dei dati sanitari, compresi quelli in caso di donazione di sangue. A tale proposito, è istituita un’apposita commissione presso il Ministero della Salute che produrrà un nuovo modello di informativa che sarà allegato a un decreto ministeriale di prossima emanazione.

Ma il Garante della privacy è intervenuto anche in tema di fascicolo sanitario elettronico e di dossier sanitario, e, a livello più generale, per la tutela dei dati sanitari dei pazienti, compresi quelli affetti da HIV, nonché sul trattamento dei dati sanitari raccolti attraverso apparecchiature diagnostiche.

Ma la Sanità non è che un campo specifico rispetto alla complessità del tema della protezione dei dati nell’era dell’espansione globale di Internet, oggetto della relazione del Presidente dell’Autorità del Garante per la privacy Antonello Soro, il quale ha sottolineato il rafforzamento dell’attività della struttura. “Nel 2014 abbiamo adottato 628 provvedimenti collegiali, inclusi i ricorsi e pareri resi al Governo. Sono 33.200 i quesiti ai quali l’ufficio ha dato risposta, 577 sono state le sanzioni contestate, 385 le attività ispettive e di accertamento, svolte anche grazie alla Guardia di Finanza”, ha detto.

Nella relazione di Soro, emerge anche un rinnovamento del linguaggio. Termini come Big data, Internet delle cose, Pianeta connesso e Infosfera sono ormai di uso comune, mentre la sfida di oggi è che “i diritti devono godere on-line della stessa tutela accordata off-line e l’identità digitale non è meno ‘personale’ di quella reale”. Al pari di quanto avvenuto in materia ambientale, Soro ha auspicato, a livello mondiale, “una Kyoto della protezione dei dati”, affermando il principio che “oltre al diritto alla rete, dobbiamo garantire, in rete, i diritti di tutti”. Soro ha ricordato anche l’attività in ambito europeo e internazionale. Oltre a lui, erano presenti la Vice-Presidente dell’Autorità Augusta Iannini, i componenti Giovanna Bianchi Chierici e Licia Califano e il segretario generale Giuseppe Busia.

Autore: Redazione FNOMCeO

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