Giardini Naxos: riflettori accesi su “Salute e migranti”

“Come Ordini abbiamo creato luoghi e soggetti dove confrontarsi sul tema generale della salute nel Mediterraneo, tema quindi non nuovo per noi, ma quanto mai attuale. Abbiamo pensato al convegno di Giardini Naxos ben prima della cosiddetta emergenza immigrati, prima degli sbarchi a Lampedusa. A maggior ragione, a Giardini Naxos, sarà proprio necessario fare il punto della situazione, ma non ci scosteremo dalla nostra impostazione di fondo”. Così Amedeo Bianco, presidente della FNOMCeO, ha dato il senso dell’importante convention che si terrà il 17-18 giugno a Giardini Naxos, su iniziativa dell’OMCeO di Messina.

Ma gli Ordini siciliani sono tutti coinvolti su questo tema, e da anni. La FNOMCeO ha sempre svolto un ruolo attivo nel posizionare il tema della salute in relazione all’immigrazione nel giusto binario. Amedeo Bianco: “Per noi il Mediterraneo è la grande autostrada che fa incontrare i popoli. Adesso che è esploso il problema degli sbarchi, dell’immigrazione come fenomeno globale, noi pensiamo che ci troviamo di fronte a migranti che diventano immigrati visibili, ma anche invisibili, ma non chiamiamoli clandestini. Rispetto a tutti, vale l’articolo 32 della nostra Costituzione, che parla di individui e non di cittadini, affermando il principio che il diritto alla salute è universale”. Anche per i cinque milioni di immigrati che vivono in Italia.

Un riconoscimento esplicito al ruolo svolto dalla FNOMCeO è venuto da Taha Mattar, addetto culturale dell’Ambasciata della Repubblica d’Egitto, per il quale “tutti insieme dobbiamo pensare a un programma per il futuro”. Analogamente si è espresso Sherif Fouad dell’ufficio relazioni internazionali della rappresentanza della Lega Araba in Italia: “La Lega Araba – ha detto – rappresenta 22 Paesi dell’area Mediterranea, tra i quali riteniamo necessario lo scambio culturale e di esperienze, nonché l’aggiornamento continuo dei medici che vi operano”.

Secondo Foad Aodi, Presidente AMSI, occorre capire bene le differenze tra immigrazione programmata, emigrazione di emergenza sanitaria ed emigrazione cosiddetta clandestina e sfatare alcuni pregiudizi: “Gli immigrati non portano malattie, si ammalano in Italia e occorre dare risposte efficaci sul terreno concreto. La FNOMCeO è un esempio a livello internazionale”.

Nelle parole di Giacomo Caudo, presidente OMCeO di Messina, tutte le conferme e la partecipazione a un problema mondiale come quello delle migrazioni, nonché il senso del coinvolgimento degli Ordini: “Abbiamo la consapevolezza che avvicinare il mondo dei migranti vuol dire dialogare con codici culturali che richiedono complessi processi di mediazione. Da qui la necessità di stabilire un ponte con le istituzioni sanitarie dei Paesi dell’area mediterranea, per un’azione comune e condivisa, che interessa non solo i migranti, ma tutti gli abitanti dell’area”. Caudo ha parlato anche del coinvolgimento delle università siciliane e di quelle dei Paesi del Mediterraneo: “Il convegno è cresciuto rispetto a quando lo abbiamo pensato, prima degli sbarchi a Lampedusa”.

E, a proposito di Lampedusa, molto chiare le parole di Concetta Mirisola, commissario straordinario dell’INPM, Istituto Nazionale per la Promozione della salute delle popolazioni migranti: “Sono stata personalmente a Lampedusa, l’INPM si occupa specificamente da anni di medicina delle migrazioni, in particolare nelle regioni Sicilia, Lazio e Puglia. Agli invisibili noi offriamo assistenza sanitaria, psicologica, legale, perché queste persone hanno bisogno di tutto, anche di non diventare clandestini. Abbiamo gestito l’emergenza sanitaria in concomitanza di 45 sbarchi per un totale di 9.300 migranti. Abbiamo assistito a scene terrificanti, i migranti portavano con loro la disperazione dei Paesi d’origine. Ma, in tutta coscienza, oggi posso dire che non c’è preoccupazione di alcun tipo: a Lampedusa ci si puà andare, anche in vacanza, nonostante siano precipitate le prenotazione per l’estate imminente. E questo sarebbe un colpo per l’economia di quell’isola, che sarebbe ulteriormente penalizzata”.

L’appuntamento, dunque, è per il 17-18 giugno a Giardini Naxos, dove si farà una puntualizzazione chiara della reale situazione dell’immigrazione e delle misure da adottare e mettere in atto sotto il profilo della tutela della salute. Infatti, nella giornata precedente, il 16 giugno, avranno luogo diversi workshop, a carattere sanitario e socio-sanitario, organizzati nelle sedi ospedaliere di Messina, Palermo, Taormina e Ragusa, “con la partecipazione di numerori specialisti del mondo arabo – spiega Caudo – proprio per iniziare a costruire un linguaggio comune, che porti al trasferimento di competenze e conoscenze, che possa garantire il diritto alla salute di tutti”.

Autore: Redazione FNOMCeO

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