Semplificare la prescrizione di farmaci per il dolore, eliminando il ricettario a ricalco, migliorando l’accessibilità alle terapie, nella piena adesione alle evidenze scientifiche. A lanciare questa esortazione, il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, in un video girato in occasione della XXIII edizione della Giornata nazionale del Sollievo che, promossa dalla Fondazione Gigi Ghirotti con il sostegno del Ministero della Salute e della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ricorre oggi.
“Si celebra la Giornata del Sollievo – esordisce Anelli nel filmato – una ricorrenza annuale che ricorda a tutti noi l’importanza di eliminare il dolore, lì dove è possibile, nel corso delle malattie e dei trattamenti sanitari che vengono svolti. Ringrazio tutti gli operatori sanitari, i medici, i volontari che giornalmente si dedicano alle cure e al sollievo dalla sofferenza”.
Il sollievo dalla sofferenza, prosegue Anelli, è “uno dei compiti previsti dal nostro Codice di deontologia medica, nonché uno degli impegni che ogni medico assume nel giorno in cui inizia la sua professione e giura su quelle norme del Codice di deontologia, proprio di alleviare il dolore, alleviare le sofferenze e promuovere la dignità di ogni persona”.
“La cura contro il dolore – afferma ancora il presidente FNOMCeO – l’eliminazione del dolore rappresenta per noi un impegno costante, poiché faro di tutta l’attività medica è proprio la dignità delle persone, il rispetto di questa dignità, che non può non attraversare anche tutte le procedure, tutte le cure per eliminare negli ospedali, ma anche sul territorio, quel dolore che è sicuramente evitabile”.
“Oggi abbiamo ovviamente una difficoltà ulteriore – aggiunge – che già nel passato è stata affrontata, che è quella di una semplificazione delle procedure nella prescrizione dei farmaci per il controllo del dolore. Bisogna fare un altro piccolo passo in avanti eliminando quel ricettario a tre strati che oggi è ancora presente, per pochi farmaci, però è presente”.
“Nelle nostre attività quotidiane – conclude Anelli nel video – semplificare significa naturalmente migliorare l’accessibilità ai farmaci per la cura del dolore. Ai colleghi raccomando sempre un aggiornamento costante, un’adesione a quelle che sono le procedure previste dalle evidenze scientifiche e racchiuse nelle linee guida, perché il compito di ogni medico è sicuramente quello di stare accanto al malato sofferente, ma anche quello di poter svolgere con professionalità il proprio lavoro, attraverso le competenze”.
E alle cure palliative la FNOMCeO ha dedicato da tempo un apposito Gruppo di Lavoro, coordinato da Fulvio Borromei, componente del Comitato Centrale e medico palliativista.
“In questa Giornata – aggiunge Borromei – sottolineiamo, ancora una volta, l’importanza che la Legge 38 del 2010, sulla terapia del dolore, sia applicata pienamente e in maniera omogenea su tutto il territorio italiano. Fondamentale è la formazione, insieme all’aggiornamento continuo e alla trasversalità delle competenze professionali. Importante anche la comunicazione al cittadino”.
“Il tempo della comunicazione è tempo di cura – gli fa eco oggi Anelli – è questo il regalo che abbiamo fatto alla Legge, che ha mutuato questa affermazione dal nostro Codice deontologico. I medici devono essere formati ad utilizzare una comunicazione efficace nel rapporto con la persona. Devono imparare a dedicare tempo al paziente, ad ascoltarlo, a rivalutare la singolarità dell’individuo che hanno di fronte, utilizzando la complessità degli strumenti a disposizione. Devono poter giungere ad una presa in carico della persona nella sua interezza, perché il medico debba non solo curare le malattie attraverso la diagnosi e la terapia, ma essere sempre più il medico della persona”.
“Serve oggi un cambio di passo – chiosa – un cambio di paradigma, intendendo con questo la necessità di rivedere il ruolo del medico in questa società ossia il passaggio da un professionista preparato oggi per curare la malattia ad un medico capace e formato per curare la persona. La malattia non potrà essere curata senza la conoscenza di quel singolo malato come persona e come individuo. Bisognerà educarsi all’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure che configurano la singolarità del caso e la sua complessità. Perché è sempre possibile curare, è sempre possibile consolare, anche quando non è possibile guarire”.
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26 maggio 2024
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO