Si chiama ‘Miracle Mineral Solution’ e promette di curare diverse malattie, in particolare l’autismo: in realtà si tratta di una soluzione a base di ipoclorito di sodio, praticamente la comune candeggina, e ha già provocato l’avvelenamento di alcuni bambini inglesi. Chiara Placenti di Radio In Blu ha intervistato su questa e le altre false cure il vicepresidente della Fnomceo Giovanni Leoni.
“Si tratta di una pubblicità che ha ovviamente dei fini commerciali, visto che queste soluzioni sono vendute in rete a caro prezzo – ha esordito Leoni – .Già il fatto che il prodotto sia propagandato come capace di curare le patologie più disparate è indice della sua pochezza dal punto di vista scientifico”.
“Il metodo scientifico – ha spiegato – deve essere condivisibile e riproducibile”, aggiungendo che queste false cure possono essere o innocue, se non perché sottraggono il malato alle cure ufficiali, oppure anche pericolose già di per sé: questa, in particolare, è pericolosa, potendo provocare, per ingestione, insufficienza renale e altri danni all’organismo. Ma perché le persone credono alle bufale?
“Si rinchiudono in enclavi – ha commentato Leoni – diventano vere e proprie sette, impermeabili al pensiero scientifico. La Fnomceo sta cercando, attraverso un sito che sarà on line dal 16 febbraio prossimo, di contrastare la diffusione, che avviene soprattutto attraverso i media e i social, delle fake news più comuni”. “Il sito, che si chiamerà dottoremaeveroche, sarà un link tra le necessità del cittadino e l’istituzione e renderà disponibili a tutti i rimandi alla letteratura medica, che a volte è difficile da raggiungere per l’utente medio – avanzato che cerca in rete risposte alle domande di salute”.
Anche il linguaggio scelto per il sito sarà importante, ed è frutto di una lunga e approfondita ricerca.
“La comunicazione in medicina è una forma d’arte – ha precisato Leoni – ed è la capacità di mediare tra la cultura del medico, che si è letto decine di migliaia di pagine, e il paziente che ha di fronte”.
Ma se calibrare il linguaggio sull’interlocutore è questione di pochi minuti nella comunicazione duale, più difficile è quando si parla di comunicazione pubblica.
“Come Fnomceo stiamo cercando nuove forme di comunicazione più fruibili da tutti, senza escludere nessun linguaggio, ma sempre partendo da fonte autorevole”.
Autore: Redazione