Mentre la Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO sta terminando di mettere “a punto” la sua tre giorni di fine anno, abbiamo approfittato della disponibilità del presidente nazionale Giuseppe Renzo e gli abbiamo posto alcune domande. Soprattutto abbiamo cercato di mettere a disposizione dei lettori del portale della Federazione, di tutti i dentisti e di tutte le CAO gli elementi salienti e strategici di un’agenda molto fitta, capace di condensare tra assemblee, dibattiti e workshop l’insieme delle attività che oggi coinvolgono il mondo ordinistico degli odontoiatri.
Presidente Renzo: perché una tre giorni della CAO così intensa? Cosa vi ha spinto ad accorpare temi e lavori in questo modo così serrato?
Partirei dicendo che il prossimo termine della legislatura ordinistica ci impone di fare il "punto della situazione" sullo stato dell’arte delle questioni odontoiatriche. Non nascondo poi che la CAO Nazionale intende presentare con il giusto orgoglio i risultati di iniziative e di progetti portati a termine o che comunque potranno svilupparsi anche nel prossimo futuro. Il "fil rouge" che unisce tutte le nostre iniziative è quello della tutela della salute odontoiatrica dei nostri cittadini. Ecco dunque il lungo e positivo cammino già svolto per la realizzazione del progetto di prevenzione dei tumori del cavo orale; ecco dunque i "dentisti sentinella" che dovranno preoccuparsi di informare la collettività sulle delicate problematiche relative alla prevenzione delle osteonecrosi delle ossa mascellari associata a farmaci. Lo stesso tema della tutela della salute riguarda poi in modo evidente lo studio dell’Eures che sarà ufficialmente presentato relativamente alle problematiche dell’attuale sistema formativo della professione odontoiatrica.
Il mondo odontoiatrico sentiva il bisogno di un momento di sintesi delle sue problematiche più rilevanti per non disperdersi tra mille rivoli rivendicativi?
E’ evidente che il compito dell’istituzione ordinistica è proprio quello di approfondire tutte le questioni riguardanti la professione odontoiatrica, non in un’ottica rivendicativa, che deve riguardare soltanto le associazioni sindacali, ma in un ambito di responsabilità istituzionale quale organo sussidiario della Pubblica Amministrazione e quindi tenendo ben presente che il solo valore da privilegiare è quello della tutela della salute.
Questo vostro meeting sarà anche occasione per fare il punto del rapporto tra odontoiatri ed ENPAM, visto che gli ultimi mesi hanno visto il riconoscimento della presenza della vostra componente all’interno della Fondazione?
Lo svolgimento di molte delle nostre iniziative nelle sedi ENPAM vuole proprio simbolicamente rappresentare l’avvenuto ingresso "dalla porta principale" degli odontoiatri nell’Ente Previdenziale. La riforma della Statuto ha, fra l’altro, sancito finalmente anche da un punto di vista giuridico il pieno riconoscimento della rappresentanza attiva e passiva degli odontoiatri negli Organi della Fondazione. E’ il compimento di un percorso da tempo iniziato che giunge però ad una definitiva soluzione.
Nella seconda giornata del meeting CAO, sarà presentata la ricerca Eures sul rapporto tra "crisi economico-sociale" e mondo dell’odontoiatria. Ci può anticipare qualcosa?
L’Eures presenterà ufficialmente, insieme alla CAO Nazionale, la seconda ricerca sviluppata sulle questioni dell’odontoiatria dopo il successo dello studio sull’esercizio abusivo della professione. Questa volta si entrerà nel merito dell’aspetto forse più importante per ogni professione: il tema della formazione e dell’accesso alla professione stessa. Per la prima volta saranno evidenziate con correttezza statistica le opinioni degli studenti, dei neo laureati, dei docenti, del mondo delle società scientifiche sulle criticità che ancora si riscontrano nel sistema formativo universitario. Vogliamo mettere a disposizione, come già avvenuto con il rapporto sull’esercizio abusivo, delle Istituzioni, ma soprattutto dell’opinione pubblica, le vere questioni che riguardano l’accesso alla professione e la formazione pre e post universitaria per poter trovare soluzioni che non si basino più "all’italiana" sui sentito dire e sulle emotività del momento. Mi auguro che il legislatore possa finalmente affrontare queste questioni così delicate con un chiaro quadro di riferimento basato su elementi oggettivi e non soggettivi.
Da ultimo: questi mesi sono anche segnati da elezioni ordinistiche e, più avanti, dal voto nazionale per la FNOM. Come si presenta a questi appuntamenti il mondo odontoiatrico? Unito o parcellizzato?
L’istituzione ordinistica è spesso al centro di attacchi a volte motivati e a volte pretestuosi, ma mi piace ribadire che il momento elettorale segna un elemento di invidiabile trasparenza sulle scelte che dovranno essere fatte per il futuro, consentendo di individuare i nuovi responsabili in modo democratico e si spera il più possibile partecipato. La professione odontoiatrica si presenta alla elezioni in modo sostanzialmente positivo nella consapevolezza che, come diceva Deng Xiaoping, "non importa se il gatto sia bianco o nero, l’importante è che prenda il topo". Al di là di ogni metafora gli odontoiatri italiani stanno dimostrando ancora una volta partecipazione ed impegno nella scelta dei loro rappresentanti, e non mi sembra di vedere all’orizzonte problemi che non siano superabili a prescindere da coloro che saranno chiamati ad affrontarli.
Autore: Redazione FNOMCeO