Report, n. 2/09
Centro Studi e Documentazione
GLI ITALIANI E IL SSN
L’Anaao Assomed ha recentemente presentato a Trieste i risultati di un indagine, commissionata alla società SWG su di un campione rappresentativo della popolazione italiana superiore a 25 anni, per verificare il tasso di fiducia degli italiani sul SSN a 30 anni dalla sua istituzione. Dall’indagine l’ospedale pubblico risulta come il punto di riferimento principale per l’assistito e raccoglie, mediamente, la fiducia del 54% degli italiani. Complessivamente più della metà della popolazione interpellata dichiara di avere fiducia nel Sistema Sanitario Nazionale, fiducia che tocca il 66% al nord, 46% (-20%) al centro e 41% al sud.
La fiducia, poi, cresce di misura direttamente proporzionale all’età e passa dal 42% di chi ha meno di 35 anni, al 60% chi ne ha più di 55.
I più anziani posseggono, infatti, più elementi in base a cui giudicare e valutare la bontà del sistema. Circa metà degli intervistati giudica positivamente la Sanità della sua Regione ed il Servizio ospedaliero della sua città.
I dati disaggregati evidenziano il disagio dell’utenza meridionale. Si passa infatti da una valutazione positiva pari al 74% dei residenti nelle Regioni del nord ad una pari al 23% (77% di insoddisfazione) di chi sta al sud. Anche al centro viene segnalato un diffuso stato di insoddisfazione.
La qualità delle cure e delle prestazioni ospedaliere è giudicata soddisfacente dal 72% degli intervistati. Una media che comprende la soddisfazione del nord (82%) ma anche quella del centro(68%) e del sud (57%) .
Il personale Medico e Sanitario risulta promosso dal 70% degli italiani (80% nord – 63% centro e 60% sud). Per quanto concerne i bisogni di salute nella rosa dei servizi socio-sanitari cui il Governo dovrebbe dare attuazione si collocano ai primi posti e con identiche percentuali l’assistenza agli anziani, la Sanità domiciliare e l’Assistenza Ospedaliera. Sono soprattutto i soggetti delle Regioni del sud/isole (67%) a focalizzare la richiesta sull’assistenza ospedaliera. La domanda di concentrare l’attenzione verso l’assistenza agli anziani proviene soprattutto dai soggetti delle Regioni del centro (67%) e dagli over 65 enni (64% contro il 50% di chi ha meno di 35 anni).
Il divario regionale è una costante che percorre tutta l’indagine: il servizio di pronto soccorso che è uno dei servizi che producono un livello di soddisfazione medio (46%) segnala tra nord e sud una differenza di ben 20 punti, lo stesso divario che si è registrato a proposito della qualità delle strutture ospedaliere.
Per quanto riguarda lo “scottante” tema della malasanità, le responsabilità, in genere, vengono attribuite alle carenze del sistema (42%), ma anche dall’incapacità degli operatori sanitari (58%).
E mentre i più giovani (under 35) sono più propensi a sostenere l’inadeguatezza del sistema, gli over 55, nel 63% dei casi, indicano quella delle persone; alla domanda “per quanto ne sa, negli ospedali della sua Regione i gravi errori medici avvengono?” il 69%
ha risposto non spesso, ma ogni tanto accadono, il 13% ha risposto di frequente, ed il 18% ha risposto raramente.
L’orientamento verso il privato è stato espresso dal 30% degli intervistati, 59% è orientato per il pubblico e l’11% non sa.
Per quanto concerne la preparazione dei medici ospedalieri il 75% li ritiene all’altezza del compito (80% nord; 68% centro; 72% sud/isole); solo il 25% li ritiene poco preparati (20% nord; 31% centro; 27% sud/isole).
Il 37% ritiene che i medici più preparati siano soprattutto negli ospedali; il 40% ritiene che sia indifferente ed il 23% ritiene che i più preparati siano nelle cliniche private.
L‘ultimo e sintetico giudizio riguarda le caratteristiche che dovrebbe possedere il medico ospedaliero: per il 90% dovrebbe assicurare la massima competenza, per 87% dovrebbe tenersi costantemente aggiornato, per l’82% deve possedere la capacità di ascoltare i pazienti, per l’81% sapere indirizzare e consigliare il paziente in base alle sue esigenze di cura, per il 7% sapersi spiegare in modo semplice e chiaro, per il 68% conoscere in profondità la storia clinica del paziente, per il 66% essere reperibile, per il 59% essere cortese.Tra tutte queste potenziali caratteristiche sono poi state individuate quelle che il medico ospedaliero “generalmente possiede“. E dunque il 43% li ritiene costantemente aggiornati, il 38% sa indirizzare il paziente in base alle sue esigenze di cura, il 35% li ritiene competenti, il 33% li ritiene generalmente cortesi, il 30% ritiene che si spiegano in modo chiaro e semplice.
P.S. Come sempre chi fosse interessato ad approfondire, la documentazione completa è a disposizione presso il Centro Studi e Documentazione della FNOMCeO
Roma, 20/01/2009
Autore: Redazione FNOMCeO