HUCARE: umanizzazione in oncologia

Report n.91/2010

UMANIZZAZIONE IN ONCOLOGIA

Centoquarantacinque oncologi (su 188) e 388 infermieri (su 470) hanno seguito un corso di alta formazione per migliorare le competenze comunicative; ad ogni paziente oncologico è stato assegnato un infermiere di riferimento con il compito di assisterlo nelle varie fasi della terapia fornendogli informazioni dettagliate. E in ogni reparto è garantita la presenza di uno psicologo a cui sono indirizzati i malati di cancro colpiti da un disagio psichico grave (uno su tre infatti soffre di ansia e depressione), individuato con uno screening specifico. Sono questi alcuni dei risultati preliminari del progetto HUCARE (HUmanization of CAncer caRE).

L’iniziativa, avviata nel 2008 e che si concluderà alla fine del 2011, si pone l’obiettivo ambizioso di migliorare le condizioni dei pazienti oncologici grazie a una serie di interventi mirati di supporto psicologico e sociale. “Tutti i 29 centri partecipanti – spiega il Prof. Rodolfo Passalacqua, responsabile scientifico di HUCARE e primario di Oncologia a Cremona – hanno finora ottenuto almeno un bollino blu.

Il “cammino dell’umanizzazione” è comunque ancora lungo e al termine del percorso si potrà valutare se le strutture coinvolte avranno realizzato tutti gli obiettivi centrati sulla comunicazione tra medico e paziente, sull’informazione ed educazione sanitaria e sul supporto psicosociale.

HUCARE è reso possibile grazie a finanziamenti pubblici, pari a mezzo milione di euro, del Ministero della Salute e della Regione Lombardia. Tra i promotori anche l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) che ha come scopo primario, sottolinea il Presidente Prof. Carmelo Iacono, far conoscere questa esperienza di assoluto livello, sia fra gli operatori che al grande pubblico, ma anche testimoniare l’impegno della Società scientifica sul fronte di una sempre più competente risposta ai bisogni globali del paziente.

Ogni anno in Italia più di 250mila persone sono colpite da tumore, malattia che spesso porta con sé ansia e depressione. HUCARE intende modificare il modo di lavorare nelle strutture oncologiche, agendo sui sistemi organizzativi e diffondendo la cultura dell’umanizzazione, cioè un approccio sistematico ai problemi psico-sociali. Sono 5 gli obiettivi prefissati, a ciascuno dei quali corrisponde l’attribuzione di un bollino blu:

  • miglioramento delle capacità comunicative in almeno il 75% dei medici e infermieri;
  • assegnazione dell’infermiere di riferimento al 75% dei malati (con menzione in cartella clinica);
  • istituzione in ogni reparto di un Punto di Informazione e Supporto (PIS);
  • presenza dello psicologo con rilevazione di stress psicologico e dei bisogni sociali nel 75% dei pazienti;
  • la lista delle “domande chiave” che il malato può rivolgere all’oncologo. Si tratta di un elenco predefinito di 70 quesiti utili per facilitare il colloquio con il medico all’inizio del percorso diagnostico-terapeutico: in questo modo il paziente può comprendere meglio aspetti della malattia talvolta poco chiari.

Roma 22/09/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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