I medici facciano un salto nel futuro

28 MAR – Gentile direttore,
intervengo in risposta ad un articolo apparso su QS di sabato 23 Marzo a firma del dott. Aldo Di Benedetto e ad integrazione di precedenti nostre pubblicazioni. Innanzitutto all’OMCeO di Venezia siamo soddisfatti che il lavoro intrapreso in questi ultimi anni e quello in corso in queste settimane con i Mercoledì Filosofici dell’Ordine suscitino un dibattito a livello Nazionale.

Come più volte scritto e pubblicato a più firme su QS, l’attività dell’Ordine di Venezia attraverso la Fondazione Ars Medica è stata intensa e ha vissuto oltre che dell’impegno dei medici coinvolti, anche di una proficua e prestigiosa collaborazione con la Facoltà di Filosofia dell’Università di Cà Foscari di Venezia.
Ringraziamo per l’importante articolo in cui veniamo citati, il Chiarissimo collega Di Benedetto che aggiunge concetti importanti ad una riflessione così attuale da essere tema portante della convocazione degli Stati Generali sulla Professione e che ha nel testo 100 tesi del prof. Cavicchi un incipit complesso e affascinante.

In molti anni, mai un’iniziativa così coraggiosa è riuscita a catalizzare un’attenzione simile e il dibattito, crediamo, sia un ottimo strumento per portare a discussione temi delicati, quali l’autonomia del medico, il suo ruolo in una professione del futuro, il suo spazio in un’organizzazione sanitaria sempre più complessa (e da lui non gestita), il suo confronto con argomenti di sostenibilità certo non propri alla sua Cultura.

Vorremmo comunque precisare che la nostra attenzione non è rivolta “esclusivamente nell’ambito di una crisi del ruolo del medico nel contesto della società post-moderna”.

Ricordiamo ai lettori che in più articoli: “I medici e gli Stati Generali della professione, la necessità di cambiare per non scomparire” (15.02 Ballico, Mancin, Gasparini, Leoni, Scassola); “La Medicina non è una scienza normale” (10.03-Mancin); “il concetto di positivo e negativo in medicina” (11.03-Tarca); “I cambiamenti e le crisi del medico. La sfida di tradurre le analisi in proposte concrete” (15.03-Ballico, Gasparini, Mancin) ; “Noi Giovani medici, figli di una Medicina in rovina” (17.03-Menegazzo) ; “La comunicazione e i suoi stereotipi” (18.03-Ballico); abbiamo sottolineato sì la grave crisi di identità del medico, ma abbiamo, attraverso una importante ricerca di interdisciplinarità, cercato di lavorare proprio su quella crisi di paradigma neopositivista che tanto ha fatto crescere Medici e Medicina, ma che nel susseguirsi della Storia l’ha portata ad avere un ruolo subalterno alla Tecnica.

Nelle mani del Medico la Tecnica ha fatto ottenere effetti benefici e strabilianti, ma paradossalmente proprio questa creatura umana sembra rendere sempre più periferico l’Umano.

Gli autori citati nel corposo articolo del dott. Di Benedetto sono stati da Noi affrontati a più riprese in più convegni già dal 2013 e sono stati alla base delle nostre riflessioni. Concordiamo che occorra fare uno sforzo perché sia l’epistemologia a farci fare un salto di qualità per il futuro e che i toni non siano quelli della litania noiosa e funerea per la scomparsa di una figura di un Medico forse troppo fedele ad un passato non più proponibile.
Lo sforzo della Fondazione Ars Medica dell’OMCeO di Venezia va proprio in questa direzione dove il ruminamento lascia spazio alla discussione filosofica per un nuovo sapere.

I nostri Mercoledì Filosofici con i temi: Epistemologia, Comunicazione, Orientamento, Condizionamento, cercano di generare e alimentare la discussione come un simposio rivolto al futuro e non al passato.

Ci auguriamo che la nostra Società in cui vivono sia i medici sia i loro pazienti accolga questa invocazione al cambiamento.

Marco Ballico
Medico Psicoterapeuta Docente IUSVE
Coordinatore Commissione Scientifica Ars Medica
OMCeO Venezia


Pubblicato su QuotidianoSanità

Autore: Redazione

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