COMUNICATO STAMPA del 7 giugno
Il Comitato Centrale della FNOMCeO – riunito in via straordinaria a Brescia – proprio nel giorno in cui Marino Andolina ha praticato, agli Spedali Civili, un’infusione secondo il cosiddetto "Metodo Stamina"– ha diramato, insieme al Consiglio Direttivo dell’Ordine Provinciale, la seguente nota congiunta.
"Anche oggi, in una circostanza che non esitiamo a definire oscura e oscurantista per la Sanità, ribadiamo la nostra vicinanza ai malati, alle loro famiglie, alle loro sofferenze.
I Medici dicono "no" e si rifiutano di attuare procedure la cui fondatezza scientifica, sicurezza e appropriatezza terapeutica non sono note; né sono, a tutt’oggi, validati i presupposti per l’avvio di una sperimentazione. E lo fanno innanzitutto per ribadire il diritto a cure che rispettino le speranze dei malati e la dignità delle loro sofferenze.
In uno scenario nel quale giganteggiano l’inazione della Regione Lombardia e gli incredibili paradossi di una Magistratura civile che nomina, quali propri ausiliari, soggetti già inquisiti per la stessa questione dalla Magistratura penale. La scelta sofferta – ma determinata e responsabile – di tutti i Medici del più grande ospedale di Brescia di non ottemperare a queste disposizioni dei Tribunali è quanto di più alto e civile si possa intendere e interpretare per Obiezione in Scienza o Coscienza.
Come Medici ci siamo assunti le nostre responsabilità: siamo uniti e determinati in questa scelta. Chi deve si attivi per la sua parte, con la stessa determinazione e responsabilità".
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Autore: Redazione FNOMCeO