“Riceviamo da una collega, dirigente pubblica presso il Servizio Sanitario Regionale del Friuli Venezia Giulia, la segnalazione che l’Inps di Belluno, dove risiede, le ha revocato il bonus baby-sitter percepito, ai sensi dell’articolo 25 del Decreto “Cura Italia”, nel 2020. Questo perché, secondo l’Istituto di previdenza, “il rapporto di lavoro del richiedente non rientra nelle categorie lavorative tutelate dalla normativa”. È una discriminazione assurda, oltre che profondamente ingiusta: la legge estende chiaramente il bonus ai medici, e l’Ordine dei medici ricomprende gli Odontoiatri”.
Così si esprime il Presidente nazionale della Commissione Albo Odontoiatri della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.
Il caso descritto è quello di una odontoiatra, dirigente pubblica appunto, che, dopo aver richiesto e ricevuto il bonus per l’attività prestata in piena pandemia, da marzo ad agosto 2020, per un totale di 800 euro, si è vista, a seguito di un accertamento, richiedere indietro tale somma come non spettante.
“È incredibile che il bonus, per il 2020, venga interpretato dall’Inps come non applicabile agli Odontoiatri, in quanto, a suo parere, non sarebbero contemplati tra i medici – non si capacita Iandolo -. È una vicenda che, come Commissione Albo Odontoiatri nazionale ci amareggia e ci sorprende. Ci auguriamo che l’INPS possa porre tempestivamente rimedio”.
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03/05/2021
Autore: Ufficio Stampa FNOMCeO