L’OMCeO di Ravenna ha dedicato un convegno al tema della Deontologia medica alla luce delle novità introdotte dal nuovo Codice Deontologico: “Codice di Deontologia Medica 2014: novità e criticità” è il titolo dell’evento che si è svolto il 24 ottobre e cheha visto la partecipazione dei membri della Consulta Deontologica FNOMCeOFranco Alberton (medico legale), Maurizio Grossi (presidente OMCeO di Rimini),Daniele Passerini (presidente OMCeO di Verbania, Cusio, Ossola) e, a concludere la mattinata di riflessioni, della PresidenteFNOMCeO Roberta Chersevani.
Il nuovo testo del Codice Deontologico, approvato a Torino nel maggio 2014, presenta importanti modifiche rispetto alprecedente del 2006. Tra le novità introdotte, oggetto del dibattito, l’importanza del consenso informato e del segreto professionale (alla luce della prospettiva giuridica e di quella deontologica, non sempre coincidenti), il tema dell’atto medico e quello della documentazione clinica (dalla cartella clinica ospedaliera alla documentazione sanitaria del medico di medicina generale).
La redazione FNOMCeO ha posto al Presidente dell’OMCeO di Ravenna, Dott. Stefano Falcinelli, alcune domande sullo svolgimento dell’incontro.
Rispetto alCodice del 2006, quali sono le principali novità del Codice in vigore dal 2014?
Sono molte le novità del Codice del 2014: dare sistematicità ai numerosi convegni sulle tematiche di inizio e fine vita che si erano tenuti dopo la stesura del 2006; cercare di affrontare il tema della possibile definizione delle competenze del medico; l’articolo 7 per la prima volta richiama il medico alla valutazione dell apropria condizione psicofisica; sono stati introdotti alcuni nuovi articoli sulla medicina potenziativa ed estetica, sulla medicina militare, sull’informatizzazione e innovazione in sanità; si è proceduto a un lungo, complesso e probabilmente non terminato lavoro di riscrittura cercando, ma forse non riuscendoci del tutto, di rendere il Codice più facilmente leggibile; un esempio a tal proposito è la lunga discussione sulla definizione del soggetto dell’assistenza che diviene di volta in volta: malato, paziente, persona, persona assistita, cittadino, individuo, minore.
Quali tem isono stati affrontati durante il convegno?
Nell’incontro di Ravenna si è scelto volutamente di circoscrivere la riflessione su tre argomenti particolarmente significativi dell’attività professionale quotidiana proprio per chiarire ai colleghi come il Codice, lungi da essere un qualcosa di distante e quasi di “polveroso”, possa offrire importanti spunti operativi e pratici.
Abbiamo quindi chiesto a Franco Alberton, Maurizio Grossi e Daniele Passerini, tutti componenti delle consulta 2012-2014,di discutere di consenso informato, segreto professionale e obbligo di testimonianza,tra legge e deontologia; dell’articolo 3 del Codice deontologico 2014 e di una possibile definizione di atto medico; infine della cartella sanitaria in ospedale e della documentazione sanitaria del medico di medicina generale.
Quali le conclusioni e prospettive?
L’intervento conclusivo, affidato alla Presidente Roberta Chersevani, partendo da un’analisi del lavoro fatto con il Codice del 2014 ha tracciato le prospettive future di lavoro a cominciare da quello che è stato definito il disagio medico, passando poi a discutere del rapporto con le altre professioni sanitarie, del tema dell’appropriatezza, di cui la professione intende farsi carico sulla base delle conoscenze scientifiche e processi di revisione e di verifica, e non certo attraverso imposizioni normative e minacce di sanzioni, della questione della pubblicità sanitaria e di come il nostro Codice debba inserirsi in una riflessione deontologica europea.
(per la redazione S. Boggio)
Autore: Redazione FNOMCeO