“E’ stata una grande mobilitazione unitaria che deve far riflettere il governo”: così Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, ha commentato la manifestazione “Difendiamo la sanità pubblica”, che ha visto tutti i sindacati della dirigenza del Ssn e della medicina convenzionata radunarsi a Roma per esprimere preoccupazione nei confronti della manovra finanziaria. Ci si attendevano gli “stati generali della sanità” ed in effetti così è stato, visto lo sfilare di tutte le sigle di rappresentanza professionale, da Cimo a FIMMG, da Sumai a Cgil e Cisl, da Smi al Tribunale per i diritti del malato. Fondamentale, nella mattinata, è risultato l’intervento di Ferruccio Fazio, che ha consegnato le sue “quattro promesse ai medici”: riconsiderare il dannoso blocco del turn over; varare il governo clinico; giungere al sistema dei contratti a termine per gli specializzandi; sbloccare gli investimenti in sanità.
Le quattro “promesse” del Ministro sono state accolte con un applauso convinto dalla sala stracolma e immediatamente commentate da Amedeo Bianco, che è intervenuto subito dopo Fazio. Come riportato da Quotidiano Sanità (clicca qui per il report completo della manifestazione) il presidente della FNOMCeO ha condiviso l’importanza degli impegni del Ministro, ma entrando nel merito degli scopi della manifestazione, ha sottolineato ancora una volta la preoccupazione che la finanziaria “porta un segno forte di non equità” nel Paese.
“L’esigenza di rientro dal debito”, ha proseguito Bianco, “è giusta però la domanda è come fare una manovra di questo tipo nel rispetto del diritto e dell’equità. Dobbiamo decidere come salvare pezzi di welfare per reggere la pace sociale: tutte cose che questa manovra oggi non fa”. Ricordando che la classe medica non è di certo una di quelle che rimangono lontano a guardare il disagio sociale che si respira nel Paese e ad attendere gli sforzi altrui, il presidente della Federazione ha riaffermato la necessità di essere protagonisti come cittadini e come operatori della salute, invitando tutti i presenti a “mettere in campo la rabbia e il disagio che proviamo per trasformarli in creatività".
Autore: Redazione FNOMCeO