Il Presidente FNOMCeO Filippo Anelli è stato ospite di Radio Popolare il 21 settembre 2018 nell’edizione serale del radiogiornale. In occasione dell’ennesimo episodio di razzismo, avvenuto in un ambulatorio di Cagliari che accoglie persone malate di cancro e denunciato dalla dottoressa Deidda che vi presta servizio, la radio di Popolare Network ha realizzato un approfondimento e ha raccolto l’opinione del Presidente – promotore di una campagna per “mettere al bando l’intolleranza” – sugli episodi di razzismo che si verificano in seno alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale.
“La collega che era lì presente ha giustamente ribadito che per noi non ci sono differenze di colore” ha esordito Anelli nel suo intervento. “Per noi ogni persona che ha bisogno ha la stessa attenzione al di là del colore, del credo religioso, del censo. Immagino che la situazione sia legata a un clima che si sta sviluppando nel Paese di intolleranza nei confronti di chi è diverso da noi. Per noi medici è completamente inaccettabile perché in contrasto con i principi di fondo della nostra professione: i medici hanno l’obbligo di curare tutti i cittadini nella stessa misura e con le stesse modalità. La preoccupazione è che alcuni episodi siano spie di un sistema che potrebbe in qualche modo degenerare, per questo ci siamo occupati di ribadire che da sempre i medici sono impegnati nel ritenere gli uomini tutti uguali e che non ci possono essere differenze nell’accesso ai servizi sanitari, in nessuna maniera.”
“Abbiamo annunciato che vorremmo, con gli altri Presidenti degli Ordini delle professioni sanitarie, ribadire la nostra missione, che è quella di curare i cittadini a prescindere dal colore della pelle. Vogliamo ribadire che questo Paese è fondato sul rispetto di tutti i cittadini, che tutti i cittadini sono uguali davanti alla Repubblica e che tutti hanno diritto alle cure allo stesso modo” ha dichiarato, in merito alle iniziative da organizzare nel prossimo futuro.
“La preoccupazione più grande al momento è che rispetto a tematiche di gestione dei flussi migratori, che sono decisioni attinenti alla politica, questo dibattito possa travalicare e passare da un problema gestionale a un problema di intolleranza. Credo che tutti oggi dovremmo combattere l’intolleranza e sono sicuro che tutte le istituzioni si schiereranno a difesa dei principi di uguaglianza, fermo restando che le scelte della politica possono essere diverse.”
Autore: Redazione