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Il report del Congresso di Rimini sulle biotecnologie

Si è chiuso a Rimini il 1° Congresso Nazionale – Biotecnologie Medicina e Salute – che al Palacongressi della Riviera ha visto una grandissima partecipazione di scienziati e relatori di alto profilo professionale che hanno garantito l?indiscusso valore scientifico del Congresso.

E si è trattato di un esordio: quello appena conclusosi sulla riviera romagnola è stato, infatti, il 1° congresso nazionale su temi che si sono imposti come la nuova frontiera della scienza. E non solo.

Fortemente voluto e coordinato nel suo percorso scientifico da Mario Marzaloni (che del congresso è stato appunto il coordinatore scientifico) e dal presidente dell’Ordine di Rimini, Geo Agostini, l’assise ha spaziato su vari temi che dall’ambito scientifico si sono rivolti a quello etico, sociale, politico.

La due giorni – 14 e 15 marzo – organizzata dall?OMCeO di Rimini in collaborazione, tra gli altri, con l’Università di Bologna (sede di Rimini), con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e con Rimini A.I.L. e con il patrocinio di FNOMCeO e di altre Istituzioni di prestigio, ha visto susseguirsi numerosissimi interventi di relatori provenienti da tutto il Paese, e si è conclusa con una interessante Tavola Rotonda sul tema: “Biotecnologie: ricerca e società” a cui ha partecipato il presidente Bianco.

Qual è l’impatto delle biotecnologie nel nostro Paese e nel nostro vivere?
Come il loro ingresso cambia l?approccio alla ricerca?
Su questi argomenti, in particolare, si è soffermata l?attenzione della Tavola Rotonda.
Ad aprirla, dopo un quadro di riferimento iniziale da parte di G. Cantelli Forti e di M. Magnani, il presidente di Fnomceo, Amedeo Bianco.
 
“Lo sviluppo Biotech – ha detto esordendo – è un grande processo di cambiamento e come tutti i processi pone problemi di Costi, di Equità, di Accessibilità, di Etica…”.

Essendo molte le variabili sul tappeto, e molti i protagonisti del processo (dai medici, all’industria farmaceutica, solo per citare due primi attori), Bianco ha perciò auspicato una grande impresa cooperativa degli operatori in campo, che dovranno impegnarsi in una strada che veda convergere i legittimi interessi di  ciascuno. E perché questa grande convergenza vada in porto – ha in sostanza concluso: “bisognerà ampliare e condividere processi di mediazione, per mettere insieme valori, interessi, e trasferire tutto ciò nella vita di tutti i giorni”.

D’accordo con la ratio e gli intenti di questo percorso, si è detto il direttore generale di Farmindustria, la dottoressa Enrica Giorgetti, che ha partecipato alla tavola rotonda in nome e  per conto di Sergio Dompé, che di Farmindustria è il Presidente.

M. Di Martino, C. Borghi, F. Lescai e M. Marzaloni, gli altri relatori alla Tavola, i quali, ciascuno secondo il proprio osservatorio, hanno posto sul tappeto le varie problematiche connesse al Biotech., promuovendo l’approfondita conoscenza di un tale multidisciplinare fenomeno che, attraverso l?uso di tecnologie innovative, arrivi a regole condivise, che permettano di contribuire ad uno sviluppo socio economico, migliorando così la qualità della vita dei cittadini. L’auspicio per tutti è – in ogni caso – che la scienza abbia miglior causa nel nostro Paese.  

Autore: Redazione FNOMCeO

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