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Il saluto del Ministro della Salute Orazio Schillaci al Convegno “La scienza medica al servizio dell’umanità”

Saluto il presidente della FNOMCeO Filippo Anelli, le autorità, i relatori e tutti i partecipanti a questo importante appuntamento dedicato al futuro della medicina. Parto dalla domanda centrale di questo evento che non può certo lasciarci indifferenti: Ci sarà ancora bisogno del medico? La risposta è sì, ma è una domanda, quasi una provocazione, che ci invita a guardare oltre la dimensione tecnica dell’innovazione per riflettere bene sul senso del nostro agire.

L’introduzione delle nuove tecnologie nei percorsi di cura richiede un adattamento del sapere e delle competenze, senza però mettere in discussione la centralità del medico nella relazione di cura e di fiducia con il paziente e nella responsabilità che guida ogni scelta clinica. Intelligenza artificiale, robotica, terapie geniche, medicina predittiva e di precisione sono già parte della pratica sanitaria. Già oggi vediamo le potenzialità di queste innovazioni nel campo diagnostico, chirurgico e nella prevenzione, ma pur essendo strumenti utili e avanzati, hanno una funzione di servizio.

Come dico sempre, l’algoritmo più avanzato difetta di quella dimensione umana ed emotiva che è essenziale, perché non dobbiamo dimenticare, in questo dibattito, la differenza sostanziale tra la cura e il prendersi cura. La sfida, dunque, non è contrapporre tecnologia e umanità, ma trovare una nuova sintesi tra conoscenze scientifiche, ascolto e responsabilità.

È su questo equilibrio che dobbiamo lavorare come istituzioni e come comunità professionale. Il Ministero della Salute è ben consapevole di questo compito. Come sapete, stiamo portando avanti importanti investimenti per dotare gli ospedali di apparecchiature tecnologicamente avanzate, per sviluppare la telemedicina e strumenti come il fascicolo sanitario elettronico e l’ecosistema dei dati sanitari, per fare dell’utilizzo dei dati un fattore che generi salute.

Ma tutto questo richiede ai nostri professionisti sanitari conoscenze e abilità in grado di gestire e governare le nuove tecnologie, attraverso una formazione che, accanto alle nuove competenze digitali, prevede anche una cultura etica che tenga insieme scienza e umanità. Il medico del futuro avrà strumenti più sofisticati, ma resterà insostituibile nel compito più delicato: accompagnare chi soffre e custodire la fiducia dei cittadini nel Servizio Sanitario Nazionale.

Ringrazio quindi la Fnomceo per aver promosso questo spazio di discussione così ricco e stimolante, perché anche attraverso queste iniziative possiamo prepararci con maggiore consapevolezza alle sfide che abbiamo davanti, e possiamo farlo, ne sono certo, mettendo la scienza veramente al servizio dell’umanità.

Grazie e buon lavoro a tutti.

Autore: Redazione

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