Ematologo dell’Università di Siena, Domenico Mastrangelo, è anche scrittore di forte invettiva e di vibrante carica morale e polemica. Il suo ultimo libro, "Il tradimento di Ippocrate" (168. Pag, Salus Infirmorum, 2010), che segnaliamo proprio nei giorni del convegno europeo di Kos, è – si legge nella presentazione dell’editore – “analisi tanto lucida e concreta quanto drammatica della situazione in cui siamo caduti, ma il Lettore capisce chiaramente che questa analisi non è un atto d’accusa, ma un atto d’amore nei confronti della vera Medicina. Infatti, travolta dalla potenza economica dell’industria farmaceutica e dei suoi interessi, la Medicina Moderna è troppo spesso al servizio del ‘business’ più che della gente e nessuno che ami veramente questa professione può e deve tollerare una simile situazione”.
Accesissimo nelle sue accuse all’industria farmaceutica mondiale e nell’elevare agli altari medici che poco spazio hanno avuto nella scienza ufficiale (Benveniste, Bates, Bechamp, Duesberg), Mastrangelo in un intervista on-line (si veda www.informasalus.it) sottolinea che “alla luce dei più recenti fatti di cronaca è evidente che il giuramento che ogni medico sottoscrive quando si laurea, cosiddetto “di Ippocrate”, è stato tradito. Da qui il titolo del mio libro. Il mancato rispetto è senz’altro legato alle ingerenze dell’industria farmaceutica nella professione medica. Ingerenze di tutti i tipi e a tutti i livelli, rese possibili dalla smisurata potenza economica che l’industria dei farmaci e dei diagnostici ha acquisito e continua ad acquisire con la vendita dei suoi prodotti, che ha un “senso” solo ed esclusivamente se c’è gente malata che ne ha bisogno. Di conseguenza il business del farmaco può essere sostenuto solo ed esclusivamente da un’umanità malata”.
Parlando di vaccini e di ricerca, Mastrangelo ogni tanto si fa prendere la mano dal furore della sentenza, in pagine che non lasciano scampo, nella speranza – comunque lontanissima – di una scienza medica che riprenda il seno della sua vocazione. Difficile dire se un volume simile può davvero servire ai medici, ai cittadini, ai malati per riappacificarsi e ritrovarsi su una strada comune di nuova alleanza, ma forse la vis polemica e l’indignazione (come insegnano gli spagnoli) oggi godono di salute e buon ascolto.
Autore: Redazione FNOMCeO