“INDIPENDENZA, AUTONOMIA, RESPONSABILITA’. Per garantire ai cittadini il diritto alla cura e ai medici il diritto-dovere di curare”. E’ lo striscione del Comitato Centrale della FNOMCeO che tanti Presidenti di Ordini, provenienti da tutta Italia, hanno portato alla manifestazione di sabato 27 ottobre a Roma. Una manifestazione compatta, fortemente unitaria, pacifica ma determinata a dare uno stop alle misure adottate dal Governo dei tecnici che, in termini finanziari, comporteranno circa 30 miliardi di tagli in quattro anni, secondo la valutazione della Corte dei Conti. Ironia dei numeri, a volte succedono cose incredibili: neanche a farlo apposta, al corteo di sabato è stata valutata una presenza di 30 mila persone, una barriera umana di medici, biologi, psicologi, veterinari, infermieri e operatori sanitari per fermare l’ondata dei tagli di 30 miliardi di euro.
FNOMCeO presente in maniera massiccia al corteo: i Presidenti di Ordini sono confluiti a Roma da ogni parte d’Italia, da Nord a Sud. E, tanto per far capire qual è la posta in gioco questa volta, FNOMCeO ha sfilato anche con un altro striscione: “Articolo 32. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Proprio così, con l’intenzione palese di ricordare a Governo e Parlamento che l’articolo 32 non si tocca, non può essere messo in discussione. E, in teoria, nessuno lo ha contestato, ma è nella pratica che rischia di saltare, perché a forza di tagliare le risorse e ridurre le prestazioni, si rischia di comprimere fortemente il diritto alla salute. I camici banchi in corteo a Roma lo hanno ribadito a ogni passo: “Non siamo qui per rivendicazioni economiche, pur se tanto c’è da dire su contratti e convenzioni, ma questa volta siamo qui per difendere il SSN che deve continuare ad essere universalistico e pubblico”.
FNOMCeO e sigle sindacali insieme
Maurizio Benato, Vice-presidente FNOMCeO, assieme agli altri componenti del Comitato centrale e del Consiglio nazionale, hanno sfilato per le vie di Roma in un corteo dove questa volta non mancava nessuno. “Diritto alla cura, diritto a curare” lo slogan generale, unificante della manifestazione, sullo striscione che apriva il corteo, subito dopo quello della Fnomceo e poi tutti gli altri. Lo slogan unitario è sottoscritto da ANAAO ASSOMED – CIMO-ASMD – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID – CISL MEDICI – FESMED – ANPO-ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – SDS SNABI – AUPI – FP CGIL SPTA – SINAFO – FEDIR SANITA’ – SIDIRSS – ANMI-ASSOMED-SIVEMP-FPM – FIMMG – SUMAI – SNAMI – INTESA SINDACALE – SMI – FIMP – CIMOP – UGL MEDICI – FEDERSPECIALIZZANDI. Tutti compatti per affermare tre punti essenziali: “Per un servizio sanitario pubblico e nazionale. Per dare dignità al nostro lavoro. Contro tagli e ticket”. E’ chiaro che la manifestazione di Roma era tutta incentrata sulla necessità di salvare il salvabile del SSN che rischia lo smantellamento ad opera non solo del Governo in carica, ma anche di quelli che l’hanno preceduto. Una manifestazione più per i cittadini che per i medici e per gli altri operatori della sanità. D’altra parte, pochi giorni fa, la FNOMCeO in una lettera-appello ai medici italiani e ai medici parlamentari aveva rappresentato la propria forte preoccupazione per il SSN, condivisa poi da tutti nella manifestazione di sabato scorso.
Quando si dice: ci voleva. Se ne sentiva l’esigenza, al punto che il concentramento in piazza della Repubblica di buon mattino era fortemente a rischio per le previsioni meteorologiche che prevedevano pioggia e calo della temperatura. Ma, come spesso accade, le previsioni non hanno azzeccato. Gradatamente il cielo si è aperto, pioggia niente, anzi sole nella parte finale della mattinata. Il corteo ha potuto così percorrere via Cavour, scendere sui Fori imperiali e raggiungere il Colosseo, dov’era allestito il palco.
Un corteo così non si vedeva da otto anni
Tanti camici bianchi insieme non si vedevano da tempo in una manifestazione come quella di sabato, “da almeno otto anni non si vedeva una cosa così”, ricorda Massimo Cozza della Cgil Medici. Quando la testa del corteo arriva nello spiazzale adiacente al Colosseo, la coda si sta muovendo da piazza della Repubblica, un fiume umano lento e inarrestabile attraversa la Capitale per far capire al Governo che i medici, assieme ai cittadini, dicono chiaro e forte Basta ai tagli a Sanità e Welfare, Basta con il precariato, Basta pagare in prima persona nei contenziosi medico-legali, che per il 75 per cento dei casi sono attribuibili a cattiva organizzazione. Sì, invece, alla dignità del nostro lavoro, affermano i medici, che hanno accumulato qualcosa come 10 milioni di ore annue di straordinario non retribuito e un enorme accumulo di giorni di ferie non godute. “Non ci si può chiedere di dare ancora – sostengono – non siamo i bancomat della crisi”. E alcuni medici con la fascia nera al braccio trasportavano una specie di bara con su scritto per esteso “Servizio Sanitario Nazionale”.
Interventi e adesioni
A chiudere la manifestazione, l’intervento di Costantino Troise (Anaao-Assomed): “Non consentiremo il funerale del SSN che è giunto ad un punto critico. E’ allarme rosso, ormai. I tagli stanno spolpando il SSN e la neutralità tecnica del Governo è un alibi. Si sta distruggendo di fatto il sistema pubblico spingendo i cittadini che possono verso la sanità privata e quelli che non possono sono sempre più emarginati. Quello che si intravede in prospettiva – ha continuato Troise – è un sistema pubblico povero per i poveri. Non vogliamo un sistema in cui gli utili sono privati e i costi pubblici. Ecco perché difendiamo il SSN nei suoi principi fondamentali dell’universalità e della valenza nazionale”. Il riferimento è al regionalismo all’italiana: “Siamo stati sempre contrari a 20 sistemi sanitari diversi, ma oggi la situazione è ancora più grave: solo 8 Regioni su 20 sono a livelli di standard accettabili, ma dal prossimo anno tutte saranno in difficoltà. Le risposte dal Governo devono arrivare adesso, prima che sia troppo tardi”. Citando Amedeo Bianco, Troise ha detto: “Quando si arriva a punti così critici nel SSN, si mette in discussione anche l’etica”.
Ha portato il saluto di Cittadinanzattiva Giuseppe Scaramuzza, per il quale “la manifestazione ha un forte valore simbolico. Noi siamo contro la corruzione e le privatizzazioni, non contro i medici e gli operatori sanitari”.
A sfilare nel corteo il Presidente dell’Enpam Alberto Oliveti e diversi parlamentari: Domenico Gramazio (PdL) e Lionello Cosentino (Pd) entrambi senatori nella commissione Sanità di Palazzo Madama. E si è fatto tutto il corteo anche Ignazio Marino, Presidente della Commissione d’inchiesta sul SSN, rigorosamente in camice bianco, anch’egli per sostenere il “Diritto alla cura, il diritto a curare”, motivando così: “Se l’assistenza sanitaria pubblica continua ad esistere, lo si deve in gran parte all’abnegazione di medici, infermieri, tecnici, ma non si può pretendere di colmare le carenze con la sola buona volontà dei singoli. Non dobbiamo permettere che il SSN sia smantellato un pezzo per volta e sostituito da un sistema privato in cui solo chi può permetterselo avrà accesso alle cure migliori”.
Numerose anche le adesioni alla manifestazione: Pier Luigi Bersani, segretario Pd; Carla Cantone (Spi Cgil); Ivan Cavicchi, presente al corteo; Luca Massimo Chinni (Adonp); Claudio Cricelli (Simg); Federconsumatori; Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista); Daniela Francese; Rino Giuliani (Istituto Fernando Santi); Marcella Gostinelli; Miriam Guana (Federazione Collegi Ostetriche); Grazia Labate; Riccardo Missaglia (Simpef); Riccardo Nencini, segretario PSI; Marino Nonis (Dir. San. Osp. Cristo Re, Roma); Antonio Palagiano (Idv); Giuseppe Luigi Palma (Ordine psicologi); Enrico Reginato (Fems); Se Non Ora Quando-Sanità; Annalisa Silvestro (Ipasvi); Girolamo Sirchia; SOS Sanità; Federico Spandonaro (Ceis-Tor Vergata); Tribunale Diritti e Doveri del Medico, Presidente Mario Falconi, presente al corteo; Antonio Tomassini; Livia Turco; Carlo Lusenti.
Autore: Redazione FNOMCeO