In chiaroscuro la fotografia del Censis sulla terza età

Report n. 112/2010    

IN CHIAROSCURO LA FOTOGRAFIA DEL CENSIS SULLA TERZA ETA’

“Terza età. Un mondo da scoprire, una risorsa da valorizzare”: questo il nome del Convegno tenutosi a Roma nel corso del quale è stato presentato un Rapporto Censis-La Repubblica sulla terza età in Italia.

Dal documento emerge che  il 61,4% degli over 60 ritiene che la condizione degli anziani nell’ultimo decennio sia rimasta uguale, il 24,6% che sia peggiorata, il 2,9% che sia migliorata, l’11,1% non lo sa. In generale, gli anziani valutano in modo sostanzialmente positivo la loro condizione di vita attuale, sebbene in misura leggermente inferiore rispetto allo scorso anno:  il 45,5% degli intervistati pensa positivamente e fa cose che lo fanno stare bene (lo scorso anno la percentuale era del 50,2%), il 37% pensa positivamente ma vorrebbe fare di più (la percentuale del 2009 era del 35,6%), l’8,6% considera la propria vita sia noiosa e poco gratificante (il dato del 2009 era pari al 5,2%), l’8,9% pensa negativamente, dichiara di avere troppi problemi e troppi guai (il dato precedente era il 9%).

Da un punto di vista strettamente quantitativo, dal 2002 al 2010, sono aumentati tutti i segmenti della terza età: gli ultrasessantenni del 12,7%, gli ultra sessantacinquenni del 14,6%, gli ultra novantenni dell’11,8%, mentre i centenari più che raddoppiati (da 6mila a 15mila). Far parte di una comunità sempre più numerosa significa avere l’opportunità, per la prima volta in Italia, di essere considerati come una fetta di popolazione degna di nuovo interesse, con potenzialità e necessità tutte sue da soddisfare.

Dall’indagine è emerso inoltre che negli ultimi anni è cresciuta l’autonomia degli anziani, tanto che l’85,2% si dichiara in grado di fare tutto da solo (era il 76,6% nel 2002) e si è dimezzata la quota dei non autosufficienti, pari all’1,5%. Si è spostata in avanti l’insorgenza di patologie fortemente invalidanti: la non autosufficienza si manifesta dopo i 70 anni e raggiunge il valore del 4,3% dagli 80 anni in su.

Le condizioni di salute per la Terza Età peggiorano molto procedendo dal Nord verso il Sud, a causa di molteplici fattori quali gli stili di vita, l’organizzazione sanitaria, i presidi territoriali e, forse, una diversa percezione personale della malattia. Oltre il 30% cura la propria alimentazione cercando di mangiare prodotti biologici e oltre il 30% si concede brevi periodi di vacanza nel corso dell’anno. Una figura dinamica, dunque, per niente "antica", ma amante dell’attività fisica e della cura del corpo

Il 15,2% degli anziani ammette poi di avere cattive relazioni con i figli, ma, d’altra parte, crescono sia coloro che aiutano i figli e anche quelli che vengono aiutati da figli e parenti. Stando ai dati Censis, tre anziani su dieci ritengono di essere trattati male o con indifferenza e la difficoltà di allacciare relazioni sociali è nell’elenco dei loro principali problemi accanto alla scarsa capacità di spesa, alla salute, alla sicurezza, alla povertà e alla solitudine. Un quadro interessante, cui l’Italia deve ora guardare con molta attenzione.

Roma, 01/12/2010

Autore: Redazione FNOMCeO

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