In Veneto mancano 1300 medici, Leoni: “Aumentare le borse di studio”

Nel solo Veneto, adesso si sa con certezza, mancano 1295 medici ospedalieri, a fronte degli 8450 in servizio. Soprattutto nei Pronto soccorso, in Anestesia, Radiologia, Pediatria, Ginecologia e Chirurgia generale. Lo certifica Palazzo Balbi al Ministro della Salute Giulia Grillo, si legge sul Corriere del Veneto del 15 settembre.

Il Ministro ha chiesto report sulla situazione a tutte le Regioni, e quello veneto è il primo a essere stato inviato. 357 posti vacanti sul totale citato si giustificano con la mancata partecipazione ai concorsi, andati deserti. Una realtà denunciata dai direttori generali delle 12 Aziende sanitarie venete.

“I concorsi vanno deserti perché richiedono specialisti, che non ci sono” ha affermato al Corriere del Veneto Giovanni Leoni, segretario regionale della Cimo nonché Vicepresidente di FNOMCeO. “Una volta solo anestesisti e radiologi dovevano aver completato la specializzazione per partecipare ai bandi, che oggi si riducono a concorsi per stabilizzare gli aiuto-primari. Bisogna aumentare le borse di studio, anche perché il sottorganico ci costringe a un sovraccarico di lavoro per garantire comunque 80 milioni di prestazioni l’anno.”

Il Ministro della Salute, però, sembra pronta a prendere provvedimenti. “Stiamo lavorando per lo sblocco del turnover” dichiara Giulia Grillo. “È poi in preparazione un decreto per consentire ai neolaureati di accedere ai bandi. Il quadro è allucinante, ci sono due aspetti su cui ragionare: il numero chiuso al corso di laurea in Medicina e il problema urgente della specializzazione. Vogliamo trasformare il post-laurea costruendo un percorso di formazione-lavoro e ne stiamo discutendo con medici, Regioni e altri Ministeri.”

Autore: Redazione

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