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Incidenti in acqua: le misure per la prevenzione

Siccome prevenire gli incidenti di annegamento è possibile, e siccome l’annegamento è una delle principali cause di morte prematura di circa 27.000 persone nel territorio europeo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha chiesto ai Paesi l’adozione di specifici piani nazionali di intervento (Water Safety Plans).

Secondo i dati Istat in Italia, dagli anni Settanta a oggi, il tasso di mortalità per annegamento è diminuito del 70%, assestandosi a circa 400 decessi per anno: una cifra che risulta costante dal 1995 e che potrebbe ulteriormente diminuire.

Il rapporto “Incidenti in acque di balneazione: verso una strategia integrata di prevenzione degli annegamenti”, presentato dall’Istituto Superiore di Sanità, mostra che l’annegamento è l’ottava causa di morte per bambini e adolescenti di età inferiore ai 20 anni, che l’esposizione al rischio è più elevata nella popolazione maschile, e che nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012 le morti per annegamento sono state complessivamente 2.530.

Per attivare strategie di prevenzione è dunque necessario estendere la vigilanza anche alle spiagge libere, incentivare l’organizzazione territoriale dei soccorsi, dotare ogni punto di accesso alle aree di balneazione di informazioni esaurienti sui rischi con un’adeguata cartellonistica, e infine attivare una campagna a livello nazionale per sollecitare l’adozione di maggiori misure di sicurezza e sorveglianza.

Fonte: Istituto Superiore di Sanità

Autore: Redazione FNOMCeO

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