E, ancora, l’Ufficio Stampa ha raccolto i commenti di Leonardo Giuliani, Presidente CAO di L’Aquila e referente per la Regione Abruzzo del gruppo di lavoro sul Regime autorizzatorio degli studi odontoiatrici”, che della riunione dell’11 e 12 luglio è stato uno dei più attivi promotori.
Dr Giuliani, a conclusione dell’Incontro nazionale su “L’autorizzazione sanitaria in Italia e la Professione odontoiatrica”, può dirci le sue impressioni?
Sono molto soddisfatto: sono state due giornate di concreto approfondimento sulla tematica autorizzativa, che riguarda non solo la Professione odontoiatrica, ma anche quella medica. L’incontro ha consentito di conoscere e confrontare le diverse realtà regionali, e di formulare una posizione condivisa di ferma contestazione verso questa burocratizzazione illegittima che si è verificata negli ultimi anni ad opera delle amministrazioni regionali.
Può spiegarci meglio cosa intende?
L’iter normativo corretto sarebbe indiscutibilmente quello di promulgare una Legge Quadro Nazionale su Principi Fondamentali quali la Salute e la Professione attraverso un Atto d’Indirizzo e Coordinamento Nazionale, in quanto allo Stato compete normare mentre alle Regioni (d’intesa con la Conferenza Stato Regioni) solo la fase applicativa.
Invece, cosa è accaduto?
Sino ad oggi, in relazione a questa problematica, è stato promulgato il Combinato Disposto Legislativo 502/92, 419/98, 229/99. Tali norme hanno introdotto l’Istituto dell’Autorizzazione ed Accreditamento per Strutture Pubbliche e Private che operano “all’interno del SSN od in Convenzione”.
Nulla di definito viene, in realtà, espresso per quanto riguarda l’esercizio libero professionale, una tipologia di esercizio che conserva l’intellettualità ed un diretto rapporto fiduciario medico/odontoiatra – paziente: si è creata in sostanza, una vera e propria VACATIO LEGIS. Tuttavia le Regioni si sono, a mio avviso, irregolarmente inserite in questo “vuoto normativo”.
Con quali conseguenze?
Le Regioni che hanno legiferato autonomamente hanno determinato una inaccettabile disomogeneità sul territorio ed una grave disuguaglianza nell’esercizio della Professione. Inoltre ed ancor più grave gli Ordini, riconosciuti Organi ausiliari dello Stato per le prioritarie funzioni istituzionali di Tutela della Salute Pubblica nonché di Controllo della Professione, non sono stati mai consultati.
Quale saranno gli sviluppi futuri dell’incontro di L’Aquila?
Naturalmente, il pensiero sviluppato a L’Aquila, a breve, verrà portato all’attenzione dell’Assemblea dei Presidenti CAO, che è sovrana. Rimane il valore di questa due giorni, in cui ognuno ha portato l’esperienza della sua Regione all’attenzione dei Colleghi di tutta Italia.
Autore: Redazione FNOMCeO