Iniziative contro le truffe al Servizio Sanitario Nazionale

Interrogazione e risposta del Governo – Su iniziative contro le truffe al Servizio Sanitario Nazionale – Nella interrogazione si rileva che secondo i dati dell’Accademia nazionale di medicina nel 2013 la spesa farmaceutica nel nostro Paese è stata di 15,7 miliardi di euro, pari al 14,8 per cento del fondo sanitario nazionale, di cui 12 miliardi di euro per la spesa territoriale e 3,7 miliardi di euro per la spesa ospedaliera. La Guardia di finanza ha accertato che solo nel triennio 2010-2012 un miliardo e 600 milioni di euro sono stati bruciati ai danni dell’erario a causa della grave corruzione che ormai da tempo dilaga nella sanità pubblica. Le numerose inchieste degli ultimi anni hanno portato alla luce un numero esorbitante di truffe ai danni del Servizio sanitario nazionale, messe in atto soprattutto attraverso un sistema di false prescrizioni di farmaci a persone decedute o a pazienti ignari, un sistema truffaldino che spesso ha visto la complicità di note case farmaceutiche, di medici di base, di farmacisti. Si chiede di sapere se se i Ministri della salute, dell’interno e per gli affari regionali e le autonomie non ritengano opportuno intervenire con sollecitudine e attraverso quali strumenti, per contrastare le gravi e continue truffe ai danni del SSN che da anni si perpetrano nel nostro Paese con un notevole danno a carico delle casse dello Stato e della collettività, inaccettabile e non più sostenibile e se a tal fine non ritengano utile rendere obbligatoria in tempi rapidi la comunicazione dei decessi alla Asl da parte degli uffici anagrafici dei Comuni del proprio territorio, la conseguente espunzione dalla lista degli assistiti e la relativa comunicazione al medico di medicina generale. Il sottosegretario DE FILIPPO intervenuto nella seduta del 21 maggio 2015 della Commissione Igiene e Sanità risponde all’interrogazione rilevando che le attività poste in essere dal Ministero della salute, nell’esercizio delle funzioni istituzionali allo stesso attribuite, sono volte, in via prioritaria, alla tutela della salute pubblica e al contestuale rispetto dei principi e delle regole della corretta gestione della "cosa pubblica" e dell’erario: non è un caso che al centro dell’attenzione del Ministero vi sia il tema "dell’appropriatezza", che deve caratterizzare ogni azione e ogni scelta programmatica posta in essere in sanità; tale principio, rimarca il Sottosegretario, ha ispirato i lavori dell’aggiornamento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sui livelli essenziali di assistenza. Ritiene che, nell’ambito della questione in esame, meriti di essere menzionato anche il Patto per la salute 2014/2016, che costituisce la nuova cornice programmatica, volta a promuovere politiche di sostegno delle azioni necessarie a potenziare qualità e appropriatezza delle prestazioni, ed a riequilibrare le capacità di fornire servizi di analoga qualità ed efficacia su tutto il territorio nazionale, per ricondurre sotto controllo la spesa sanitaria e sostenere l’efficienza del sistema. In particolare, segnala che l’articolo 23, relativo all’assistenza farmaceutica, prevede specifici impegni del Governo e delle Regioni ai fini del controllo della spesa farmaceutica e territoriale, sia per quanto riguarda l’appropriatezza che il rispetto dei tetti di spesa programmati: in tale direzione, e come ratifica dal punto di vista della normativa primaria, va valutata la disposizione di cui all’articolo 1, comma 585, della legge di stabilità per il 2015, che affida all’AIFA l’aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale dei medicinali rimborsabili. Con riguardo alle iniziative per contrastare le truffe a carico del Servizio Sanitario Nazionale, perpetrate mediante l’uso improprio dei medicinali, ricorda che l’Italia da anni, ormai, si è dotata del "bollino farmaceutico", quale strumento di garanzia dell’autenticità dei medicinali in commercio in Italia. In conclusione, segnala che, in relazione all’esigenza di assicurare alle singole ASL la disponibilità dei dati e degli strumenti per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza e di garantire l’accesso ai dati da parte delle Pubbliche Amministrazioni per le finalità istituzionali, la legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità 2014), all’articolo 1, comma 231, ha istituito l’Anagrafe nazionale degli assistiti, con il compito di rafforzare gli interventi in tema di monitoraggio della spesa del settore sanitario, accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini e le pubbliche amministrazioni, la cui realizzazione è affidata al Ministero dell’economia e delle finanze, in accordo con il Ministero della salute: lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, attuativo della norma in questione, è stato già predisposto e sottoposto al Garante della privacy. La senatrice MATTESINI, in sede di replica, si è dichiarata soddisfatta della risposta ricevuta

Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO

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