Medici competenti – Nell’interrogazione si rileva che ben 6500 medici competenti sarebbero stati cancellati nell’aprile del 2015 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali per non aver soddisfatto il fabbisogno formativo previsto dal testo unico per la sicurezza sul lavoro decreto-legge n. 81 del 2008 (crediti Ecm adeguati, pari a 105 in medicina del lavoro) entro il 2013, nonostante la confederazione dei medici della dipendenza avesse chiesto al Ministero di posticipare tale decisione a gennaio 2016; molti medici competenti sono anche dipendenti Asl e l’ospedale è il luogo deputato a una pronta diagnostica e terapia nelle procedure dei medici competenti; l’obbligo di totalizzare il 70 per cento dei crediti in medicina del lavoro andava soddisfatto da fine 2013 ma era stato concesso un anno di proroga, mentre ad aprile 2015, è intervenuto il depennamento, e la revoca dell’incarico ai medici da parte di molti datori di lavoro; la Fnomceo ha messo in campo due corsi per aiutare un rapido recupero crediti e ha mediato con il Ministero della salute che sarebbe propenso a regolarizzare entro l’anno chi rientra in linea con i crediti, in pratica senza “sospenderlo” per il periodo in cui è stato depennato. Si chiede se il Ministro della Salute non ritenga opportuno, al fine di non disperdere un patrimonio di professionalità riconosciute in nome di un fabbisogno di crediti solo sfiorato o di un sistema informatico da aggiornare, di adottare in tempi brevi iniziative volte a consentire per chi fa sorveglianza sanitaria di mettersi in linea con i crediti del triennio 2011-2013, aggiungendoli progressivamente a quelli del 2014-2016 in corso.
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