Iniziative volte a garantire il mantenimento di un efficiente servizio sanitario, anche alla luce dell’annunciato piano di razionalizzazione della spesa sanitaria – Nella interrogazione si rileva che la vasta eco suscitata dall’annunciato piano di razionalizzazione ed efficientamento della spesa sanitaria, nel quadro di un più ampio intervento di revisione della spesa pubblica finalizzato alla riduzione del carico fiscale per cittadini e imprese e al contenimento dell’indebitamento, denota la rilevanza sociale del tema di una moderna, efficace ed omogenea assistenza sanitaria su tutto il territorio nazionale; dopo i consistenti tagli già operati nel corso degli ultimi anni, alla luce dei reciproci impegni assunti con il citato Patto della salute, i margini di revisione della spesa sanitaria, comunque possibili ed auspicabili, non possono non prodursi in un arco temporale pluriennale e, in ogni caso, dovrebbero essere finalizzati al rifinanziamento di alcuni obiettivi prioritari in materia sanitaria, quali il potenziamento della ricerca o il superamento del blocco del turn over; dal personale medico e sanitario. Si chiede quali provvedimenti siano allo studio e come si intenda garantire il mantenimento di un efficiente servizio sanitario. Nella seduta dell’Assemblea della Camera dei Deputati del 29 luglio 2015 interviene il Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, che evidenzia che non è previsto alcun taglio di 10 miliardi del Fondo sanitario nazionale. Nel Patto della salute, lo scorso anno, abbiamo indicato una mappa di interventi da attuare per rendere efficiente, trasparente e sicuro il nostro Servizio sanitario nazionale e soprattutto sostenibile nei prossimi anni perché la sanità è una materia in cui si programma, non si lavora per il consenso che si può raggiungere il giorno seguente ad una dichiarazione giornalistica ma si programma da qui ai prossimi quindici anni. Rileva inoltre che è assolutamente importante riuscire a realizzare in tempi brevi questo programma di riforme che ha già in sé una serie di misure già attuate contro la corruzione e contro lo spreco: dalle centrali uniche di acquisto, come ho già detto, alla diversa nomina dei commissari nelle regioni in piano di rientro, a, per esempio, una nuova metodologia per selezionare i direttori generali cioè i managerdel sistema sanitario, la politica diverrà estranea alle decisioni in merito alle nomine dei direttori sanitari e dei primari negli ospedali. Infine sottolinea che in Italia noi abbiamo ancora un grandissimo Servizio sanitario nazionale. Siamo considerati tra i migliori al mondo, quindi quello che noi dobbiamo fare è preservare questo servizio e colmare quelle che sono delle divergenze, delle diversità inaccettabili tra il nord e il sud del nostro Paese e garantire a qualsiasi cittadino, dovunque sia nato nel nostro Paese, di avere accesso a cure adeguate, le migliori che può offrire il nostro Servizio sanitario nazionale e per farlo dobbiamo rimettere al centro anche gli operatori sanitari, i medici, la norma che in questo caso non è una norma contro i medici, ma è una norma che invece razionalizza le prescrizioni che sono fatte in modo non appropriato.
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