Inserimento dell’acufene tra le malattie croniche ed invalidanti

Interrogazione e risposta scritta del Governo – Sull’inserimento dell’acufene tra le malattie croniche ed invalidanti di cui al decreto ministeriale n. 329 del 1999 – Nell’interrogazione si rileva che l’acufene (tinnitus in lingua latina ed inglese), è una affezione uditiva che consiste nella percezione di rumori continui, a volte multipli (come fischi, ronzii, fruscii, pulsazioni eccetera) che durano anni e che l’orecchio avverte come estremamente fastidiosi al punto da influire sulla qualità della vita del soggetto che ne è affetto. Detta disfunzione non è stata classificata, ad oggi, come una malattia vera e propria, ma è piuttosto ritenuta una condizione che può derivare da più cause. Tra di esse si possono includere: danni neurologici (ad esempio dovuti a sclerosi multipla), infezioni dell’orecchio, stress ossidativo, stress emotivo, presenza di corpi estranei nell’orecchio, allergie nasali che impediscono (o inducono) il drenaggio dei fluidi, accumulo di cerume e l’esposizione a suoni di elevato volume. Si chiede se non si ritenga essenziale riconoscere questa patologia come malattia vera e propria avente connotati fortemente invalidanti (a volte si è arrivati a fenomeni di grande depressione sfociata in suicidio), evitando di liquidarla semplicemente come disturbo fastidioso e se non si ritenga altresì importante inserire detta patologia nei LEA (livelli essenziali di assistenza). Risponde all’interrogazione il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che sottolinea che l’acufene è un problema otologico assai frequente. Studi condotti negli ultimi due lustri in paesi europei, quali la Germania e il Regno Unito, hanno dimostrato come, mediamente, circa il 10-20 per cento della popolazione del nostro continente abbia sofferto di acufene almeno una volta nella vita. Per quanto riguarda l’Italia, a seguito di una serie di studi risulterebbe che nel nostro paese vi sia una prevalenza di tale problema otologico pari a circa il 15 per cento.Attualmente, non è possibile prevedere l’inserimento dell’acufene tra le malattie croniche ed invalidanti di cui al decreto ministeriale n. 329 del 1999, poiché esso non costituisce una vera e propria malattia, ma è un sintomo con diversi livelli di gravità, determinato da patologie vascolari (fistole del collo, tumori carotidei, aneurismi intracranici o meningei, patologie dei grossi vasi del collo) o, più frequentemente, associato a patologie audiologiche, vestibolari, neurologiche, autoimmuni, cerebrovascolari, dismetaboliche ed ematologiche. Peraltro, si rammenta che i pazienti affetti da acufene sono tutelati dal Servizio sanitario razionale attraverso i livelli essenziali di assistenza e che gran parte delle condizioni che determinano l’acufene sono già comprese tra le malattie previste dal decreto ministeriale n. 329 del 1999, per le quali sussiste l’esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni specialistiche.

Autore: Marcello Fontana - Ufficio Legislativo FNOMCeO

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